Dott.ssa Ylayaly Blasi

Dott.ssa Ylayaly Blasi

psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale

Io temo che gli altri mi scoprano. Cosa posso fare?

Salve! Sono Alina. Il mio problema è un sospetto riguardo ad un disturbo di personalità da cui forse sono affetta. Negli ultimi tempi ci sto pensando molto e sono quasi rassegnata a vedermi sotto questa luce, di conseguenza anche la mia vita ne risente. Cerco di spiegarvi in cosa consistono le mie preoccupazioni. Ho sempre pensato di essere “normale“ e di non avere particolari problemi; vivevo la vita così, senza pormi domande, cercando di causare il minor numero possibile di problemi ai miei cari; quindi sono sempre stata brava a scuola, non ho combinato casini, me ne stavo in disparte dalle situazioni conflittuali. Per quanto riguarda le amicizie, anche da quelle mi sono tenuta in un certo senso in disparte, non ho investito molto diciamo...vedendola con gli occhi di adesso, ho costruito amicizie piuttosto superficiali in cui io conosco molto degli altri, ma gli altri sanno poco di me. In realtà, io temo che gli altri mi scoprano...ho paura che l'idea che si sono fatti di me non corrisponda a ciò che veramente sono. Comunque tutti questi pensieri su miei probabili disturbi di personalità sono venuti fuori da un annetto a questa parte quando ho cominciato a riflettere sui miei rapporti con gli altri e quando ho avuto un periodo di depressione grave dovuto proprio a questi miei pensieri. Dopo che si è presentata una volta, la depressione continua a tornare periodicamente, probabilmente perché non ho risolto il problema che devo risolvere. Inoltre ci sono un sacco di altre cose che mi preoccupano: il fatto che nella mia testa a volte ho fantasie su di me come persona buona, brava e cerco di far sì che anche nella realtà gli altri lo vedano, quindi spesso metto in secondo piano i miei desideri e le mie necessità in favore di quelle degli altri; infatti difficilmente riesco a dire di no alle persone e temo quello che potrebbe essere il loro giudizio nel caso io dicessi di no; poi spesso mi astraggo quando qualcuno mi parla anche se ciò che mi sta dicendo mi interessa, ad un certo punto nella mia testa succede qualcosa, qualche pensiero che mi preoccupa affiora e mi distraggo e quando riprendo il filo di ciò che sta dicendo, mi accorgo di essermi persa un pezzo di discorso e mi incolpo; a volte mi sembra di essere scollegata dagli altri, di non sentire emozioni, persino di non vedere quello che vedono loro; sono molto intimorita dalle persone e spesso mi astengo dal dare qualsiasi giudizio; quando qualcuno mi guarda negli occhi e mi parla non riesco a seguire il discorso. Ci sono altre cose che mi preoccupano. Ho provato a parlare di queste cose con mia madre, ma mi blocco a parlarle di certe cose, me ne vergogno e con gli amici anche. In più mia madre è un tipo molto pragmatico e dice che sono cose secondarie, che dovrei essere più decisa, affermare la mia volontà. P.s. dopo l'episodio della depressione ho avuto degli incontri settimanali con una psicologa, alla quale però non ho parlato di tutte queste mie preoccupazioni, forse perché le ritenevo secondarie...solo che ora sto capendo che mi attanagliano l'esistenza e non sto vivendo come si dovrebbe a causa loro. Spero di essermi spiegata in qualche modo. Grazie.

Ciao Alina,

ho letto attentamente la tua lettera. Hai cercato di descrivere con cura alcune delle difficoltà che incontri nella vita quotidiana, segni, secondo te, di un Disturbo di Personalità a cui ti dici rassegnata. Gli elementi riportati sono vari e la tua descrizione, per quanto impegnata, non consente, così com'è, di pervenire alla diagnosi di un disturbo, ammesso che sia possibile ricondurre le tue difficoltà ad un quadro psicopatologico ben preciso. Ai fini della cura, la presenza di un' "etichetta" di per sè è meno rilevante di quello che pensi. Il disagio (che appartenga ad una categoria diagnostica o meno)  va analizzato con rigore scientifico e l'eventuale programma terapeutico costruito in modo assolutamente personalizzato. Inoltre chi fa la mia stessa professione sa bene che è davvero raro incontrare un paziente che rientra perfettamente in una specifica categoria diagnostica. Un mio professore all'Università  scriveva su uno dei suoi libri che siamo unici ed irripetibili. Aveva ragione. Tornando a noi, se le tue personali difficoltà persistono e ti affaticano molto nella vita quotidiana ti suggerisco di rivolgerti ad uno psicoterapeuta. Online sarebbe impossibile raccogliere da te gli elementi necessari per studiare una strategia.  Troverete delle soluzioni, vedrai!!