Madre troppo invadente

Salve, sono una donna di 50, serenamente sposata da 20 anni con 2 figli e una buona posizione lavorativa, il mio unico problema è mia madre che vorrebbe controllare insistentemente tutte le mie situazioni (educazione dei figli, amicizie, abbigliamento, vita familiare, e perfino il pranzo e la cena). La mia vita ultimamente è diventata un inferno e nonostante ho cercato diverse volte di rompere i rapporti con lei al primo ravvicinamento si torna sempre per litigare. La sua invadenza maggiore è nel controllare le nostre amicizie e nell'ostacolarci a frequentarle ....si deve uscire solo con lei e con le mie sorelle. Non possiamo avere una vita sociale e mia figlia (che ha trascorso il maggior tempo di crescita con lei) deve renderle conto di quello che fa anche se solo per invitare o per farsi invitare da una sua amichetta. Abbiamo cercato di risolvere il tutto raccontandole un sacco di bugie e tenendole nascoste tutte le nostre iniziative ma ogni volta che invece decidiamo di dirle la verità tutto torna come prima. Non l'abbiamo mai abbandonata (come invece lei crede di essere) e l'abbiamo sempre coinvolta quando è stato possibile nelle nostre uscite (pizzeria, passeggiate, teatro ecc.) e ora che non sta molto bene di salute la sua invadenza si è triplicata, perché continua a fare la vittima in tutte le situazioni. È una situazione insopportabile e credo che tutto questo non fa che creare delle criticità anche in una crescita equilibrata di mia figlia. Vorrei rompere definitamente ma è pur sempre mia madre, e se ora ho deciso di scrivere è veramente perché ho bisogno di aiuto, da sola non riesco più a gestire questa situazione. Grazie infinite

Buongiorno.

Quella che Lei descrive è una situazione difficile. Ma, è importante ricordare che se esiste un problema, c’è anche una soluzione. Trovarsi ad essere vittima del vittimismo dei familiari è cosa assai diffusa. E, ahimè, un genitore riesce a colpire, consapevolmente o no, proprio dove fa più male. Il dilemma: perdere definitivamente la relazione con la madre o esporre la propria famiglia a criticità tali da minarne l’equilibrio e la stabilità? Ci possono essere altre strade? È giusto chiederselo. Mi sembra di aver capito che ogni volta che abbassate la guardia tutto torna come prima, è corretto? Quando non lo fate come vanno le cose? Se Lei dovesse dare un consiglio ad una sua cara amica, cosa le suggerirebbe di fare? Sa, ogni volta che ci sentiamo schiacciati da qualcuno, dobbiamo ricordare che i tiranni esistono perché ci sono le vittime, e non viceversa. Uscire dalla posizione di vittima è l’obiettivo da perseguire. Ogni giorno potrebbe chiedersi, cosa potrei fare o non fare oggi di diverso nel rapporto con mia madre che mi dimostri che non sono sua prigioniera? Infine, le consiglio di approfondire tutto ciò con un terapeuta che la aiuti a definire la migliore strategia!

 


Saluti.