Dott.ssa Valentina Ilaria Arcidiacono

E’ importante precisare che lo psicologo non cura i malati mentali come molti dicono o pensano erroneamente, o perlomeno la terapia psicologica difficilmente potrà essere risolutiva di un disagio psichico profondo che è per lo più di competenza psichiatrica.

Dallo psicologo si va per superare una depressione, per guarire da un disturbo psicosomatico, per comprendere un problema relazionale e sciogliere eventuali conflitti familiari o interpersonali.
Lo psicologo aiuta a chiarire un periodo di confusione, per comprendere perché in quel preciso momento ci si sente insoddisfatti, per imparare a conoscere meglio se stessi e a potenziare le proprie abilità funzionali.
Spesso non si vive la vita appieno perché purtroppo si tende a rimanere “bloccati” in determinati pensieri. 
Così vivendo diventa difficile, se non impossibile in alcuni casi, vedere una “via di fuga” o la “luce” per poter uscire da quel circuito patologico. 
E quindi ci si rivolge allo psicologo sia per poter risolvere problematiche emotive, sia per essere accompagnati nella comprensione e nella consapevolezza delle proprie potenzialità, sia per accrescere il benessere e migliorare la qualità della vita.

Mi occupo di:

• Psicoterapia con adolescenti, adulti e coppie
• Consulenza
• Abilitazione e riabilitazione psicologica 
• Svolgo consulenze tecniche d'ufficio e di parte
• Esperta in tecniche di rilassamento: Training Autogeno
  
  

 Campi di maggiori interesse sono:

• Disturbi d'ansia
• Problematiche legate all'età adolescenziale
• Disturbi del comportamento alimentare
• Età evolutiva
• Attacchi di panico
• Depressione ed elaborazione del lutto
• Disturbi psicosomatici
• Stress

Ricevo per appuntamento.

Nel mio lavoro come psicoterapeuta parto dall’idea che ognuno di noi costruisca la propria realtà in base al modo in cui dà significato alle esperienze.
Non esiste quindi una “verità oggettiva” da raggiungere, ma piuttosto un percorso per comprendere come ognuno di noi percepisce, sente e racconta la propria storia.

Questo modo di intendere la psicoterapia si ispira al modello cognitivo costruttivista post-razionalista sviluppato da Vittorio Guidano, che vede la persona come un sistema complesso, in continua evoluzione, alla ricerca di coerenza e continuità nella propria identità.

Ogni persona vive la propria esperienza attraverso una narrazione interiore, una trama che unisce emozioni, pensieri e ricordi.
A volte questa narrazione si interrompe, si spezza o diventa confusa: è in quei momenti che può nascere la sofferenza psicologica.

Il lavoro terapeutico consiste nel riscoprire il filo del proprio racconto, comprendere come si è costruita nel tempo la propria visione di sé e del mondo, e ritrovare un senso di continuità e autenticità.

Nel mio approccio, la relazione è il cuore della terapia.
Non si tratta di ricevere consigli o soluzioni, ma di costruire insieme uno spazio sicuro e rispettoso, dove poter esplorare le proprie esperienze con curiosità e senza giudizio.
Il terapeuta non è un esperto che “aggiusta” il paziente, ma un compagno di viaggio che aiuta a comprendere meglio la propria esperienza emotiva e narrativa.

Come scriveva Guidano, “la conoscenza di sé nasce sempre in una relazione significativa con l’altro”.

Nel modello post-razionalista, emozione e conoscenza non sono due mondi separati: le emozioni guidano la nostra comprensione della realtà e il modo in cui costruiamo significati.
Durante il percorso, impariamo a riconoscere e accogliere le emozioni non come ostacoli, ma come strumenti preziosi per conoscere meglio noi stessi.

L’obiettivo non è eliminare la sofferenza, ma trasformarla in una fonte di consapevolezza e crescita personale.