Mia madre ha 66, anni non ammette di esser malata

Gentili, scrivo per un problema che riguarda mia madre. Da sempre è una persona difficile, mai rilassata, mai felice, talvolta violenta. Ho sempre attribuito questo suo stato di depressione/abbruttimento interiore a problemi matrimoniali e all'alcolismo. Poi ha cominciato a manifestare fasi di “normalità“ e fasi di estremo nervosismo, insofferenza verso tutto, violenza, stress alle stelle, ansia ecc. Per via di violenze psicologiche e fisiche ho dovuto rivolgermi a dei professionisti, ma la difficoltà (per riassumere il tutto) sta nel fatto che “se la signora non vuol farsi aiutare/curare noi non possiamo fare nulla“. Una di queste professioniste, l'unica che in realtà sembrava svolgere il proprio lavoro con competenze e professionalità, sentita tutta la storia nei particolari mi disse che il problema secondo lei non era l'alcol, ma piuttosto il mix di ansia alle stelle e depressione in cui mia mamma vive da quasi tutta la vita. Ora mia madre ha 66 anni, non ammette di esser malata (siamo noi familiari i cattivi, ovvero io, la figlia, dato che mio padre non è interessato ad agire - preferisce subire e basta - e mio fratello è diversamente abile e non autosufficiente, cosa che mi tiene legata all'inferno che mi fa vivere mia madre, sennò non starei a subire violenze psicologiche e fisiche), il dottore di famiglia dopo anni di preghiere per un aiuto mi ha indicato uno psichiatra riconoscendo il forte stato di ansia e la pericolosità degli episodi di violenza da parte di mia madre, ma lei non accetta di vedere uno psichiatra. La mia domanda è: farla seguire da uno psicologo è comunque un'idea valida (seppur non la soluzione ideale, questo lo capisco)? almeno per darle uno spazio per sfogarsi e confrontarsi con qualcuno di esterno dalla famiglia (mia madre non ha amici e da anni ha tagliato i ponti con i famigliari, non accettando che nemmeno mio padre ed io avessimo rapporti con il resto dei parenti)? Lo dico perché spero che un supporto psicologico possa almeno fungere da spalla/sostegno nel farla sfogare all'esterno, o per darle degli input per condurre una vita più sana e normale - se non altro per evitare che sfoghi le sue frustrazioni e violenze su mio fratello disabile. Scusate se mi sono dilungata ma gli elementi del quadro erano molti. Grazie in anticipo per la vostra professionalità e la cortesia di chi risponderà. Maria

Cara Signora Maria il suo problema è complesso perchè mi pare che state male almeno in due: sua madre e lei!

Purtroppo non concordo con la diagnosi del collega di cui parla in quanto credo che si tratti proprio di alcolismo i cui problemi che questa "malattia", badi bene non un vizio come purtroppo molti pensano, ma una vera e propria malattia, sono proprio quelli che lei descrive. E' vero che la depressione può essere il problema principale, ma è anche vero che l'abuso di alcol genera e aumenta la depressione.  certo è che sua madre rifiuta ogni trattamento (è proprio questo che accade con la gran parte di chi è affetto da questo grave disagio). parlare con uno psicologo nel privato sarebbero soldi buttati via anche se sua madre accettasse. lo userebbe per sfogarsi ma non riuscirebbe a smettere di bere e quindi il disagio vostro continuerebbe. a Trieste esiste un ottimo servizio pubblico che si occupa della cura del problema dell'alcol e di tutte le sue conseguenze (anche delle cattive relazioni familiari tra cui la violenza è una delle tante...). L'alcol disinibisce e quindi emergono tutti i nostri aspetti violenti (che abitano al fondo di ogni essere umano ma che noi teniamo sotto controllo). Lei può rivolgersi anche da sola al servizio e chiedere aiuto personalmente: uno dei primi lavori che gli operatori fanno è sostenere i familiari per lavorare con l'obiettivo di poter curare, nel suo caso, la mamma. A volte ci vogliono settimane, messi... anni! Al Servizio di Alcologia che si trova nel comprensorio di San Giovanni (040 3997371) può chiedere un colloquio alla dott.ssa Puric, medico facente funzioni di dirigente del servizio. Può dire di aver avuto il suo nome da me... io nel servizio ci ho lavorato per 13 anni quando era appena nato come risorsa importante per la città.

Comunque io resto a disposizione per un colloquio in cui posso aiutarla a comprendere meglio questo problema che è uno dei più grossi per noi di Trieste (pensi che un'altissma parte dei ricoveri è dovuta a malattie alcol correlate e così per gli incidenti stradali che spesso avvengono a causa di abusi di alcol... sua madre non è l'unica . NON VERGOGNATEVI!!! è una malattia se lo ricordi NON UN VIZIO!!!)

Adesso sto per partire per le vacanze, o mi chiama entro venerdì (trova tutti i miei riferimenti sul mio sito) oppure al mio rientro dopo il 31 agosto.

Coraggio... ho visto tantissimi casi come il suo uscire da questo problema. Si può ritrovare la serenità

domande e risposte

Dott.ssaAmbra Cusin

Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoanalista - Trieste

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