Mancanza di stimoli sessuali

Buongiorno,
ho 43 anni e sono sposato con mia moglie, tre anni più giovane di me, da 5 anni. Siamo stati fidanzati per 9 anni prima di sposarci e non abbiamo mai avuto rapporti completi a causa della sua educazione rigida. Io ho accettato la sua scelta perchè innamorato e rispettoso delle sue decisioni. Tuttavia anche dopo il matrimonio non si è verificata, da parte di mia moglie, quella esplosione di passione che mi aspettavo, anche perché avendo avuto altre relazioni prima di lei avevo sperimentato una passionalità diversa. Ero sempre io a cercare un contatto e ho subito diversi rifiuti. Facevamo l’amore molto raramente e in quelle occasioni in cui stavamo insieme ieculavo molto rapidamente e non ero appagato dei rapporti, ma comunque continuavo a cercarla. Dopo un paio d’anni è rimasta incinta e dopo la nascita di nostro figlio è stato ancora peggio, abbiamo trascorso anche diversi mesi senza stare insieme. Attualmente ho un calo del desiderio non mi riconosco nella persona di una volta che aveva pulsioni e attrazione verso l’altro sesso non cerco più mia moglie. Oltre che verso mia moglie non provo più attrazione e non faccio pensieri maliziosi anche nei riguardi di altre. Ho notato che le rare volte che stiamo insieme trovo sempre più difficile raggiungere la giusta eccitazione per avere un rapporto. Cosa potrebbe aiutarmi a vivere una sessualità migliore? Se ripartissi dall‘autoerotismo potrebbe funzionare per riaccendere un po’ la fiamma dentro me?
Grazie

Buongiorno Maurizio,

innanzitutto le comunico il mio dispiacere rispetto alla situazione di disagio che sta vivendo. Da ciò che descrive e da come racconta la sua disfunzione sessuale, sembra essere collegata al suo passato relazionale, ai trascorsi con sua moglie, ai rifiuti costanti che ha percepito verso di sé e verso il suo naturale desiderio di vicinanza fisica con lei.

Come soluzione lei individua l'auto-erotismo, e come tentativo, che dimostra la sua motivazione a trovare una soluzione, è comprensibile. Ma esso fa ricadere tutta la responsabilità delle sue difficoltà su di se stesso, come se il calo di desiderio fosse imputabile ad una difficoltà prettamente fisica sua di eccitarsi.

Ma da ciò che scrive all'inizio della domanda e forse ciò che lei sente interiormente, sembra piuttosto un problema relazionale la sua difficoltà ad eccitarsi, piuttosto che personale.

Le consiglio di indagare questa dimensione, ciò le consentirà anche di non sentirsi in colpa ed eccessivamente responsabilizzato rispetto ad una situazione che sì, riguarda lei in primis, ma non solo.

La lascio con un'ultima informazione: ogni difficoltà che abbiamo, ogni manifestazione fisica che ci sembra incomprensibile, in realtà ha un senso, ci sta comunicando un messaggio: è importante fare caso a quando compare, a che situazione di vita stiamo vivendo e a cosa può servire la sua comparsa nel nostro equilibrio di vita.

Sono domande a cui lei può rispondere mediante un aiuto psicoterapeutico, per cui, se ne sente l'esigenza, ci pensi su e chieda un aiuto specialistico per aiutarla a comprenderne le origini e il senso.

La saluto e resto a sua disposizione qualora ne sentisse il bisogno.

dott.ssa Rea Anna Mena