Ansia - quando diventa pericolosa?

L'ansia è uno stato psicofisico che accompagna l'individuo fin dall’infanzia.

Fisicamente si manifesta come uno stato di tensione e di allerta.

Non è necessariamente negativa, permette di comprendere se una situazione possa essere considerata di pericolo o meno, soprattutto nelle fasi evolutive di cambiamento.

Infatti, quando si deve affrontare un esame, una prova della vita, si sente quel brivido, quel timore che si può considerare “attivante” e permette di mantenere anche, se non è eccessivo, una buona attenzione sul compito che si sta affrontando.

L'emozione alla base dell’ansia è la paura, il DSM-5 (Manuale Psicodiagnostico) descrive la paura come una risposta a una minaccia imminente, reale o percepita, mentre l’ansia viene considerata come un’anticipazione di una minaccia futura.

In preparazione a tale minaccia vengono associate all’ansia sia una tensione muscolare sia un’eccessiva vigilanza. Sempre il DSM-5 descrive l'attacco di panico come una particolare risposta alla paura. Spesso vivere un attacco di panico scuote così tanto che la paura che possa riaccadere porta a quella che viene definita “ansia anticipatoria”.

Quindi si deve considerare l'ansia sia nei suoi aspetti positivi sia in quelli negativi. 

Esistono diverse forme di ansia tra le quali: l’ansia da separazione, le fobie specifiche, ansia o fobia sociale, e l’ansia emotivo/relazionale.

L’ansia si può manifestare sia con sintomi fisici, ad esempio può mancare l’aria, sia con uno stato di confusione emotiva e organizzativa. Quindi è importante imparare sia a regolare questo stato di ansia, per riuscire a gestirla nell’immediato, sia a comprendere a cosa serva quest’ansia, infatti, avendo come base la paura è utile chiedersi da cosa stia proteggendo, quindi comprenderne la finalità.

È quindi importante imparare ad ascoltare se stessi, per comprendere e riconoscere quale stato d’ansia si stia vivendo e decidere quindi come affrontarlo, a seconda di quanto diventi un elemento di disturbo. Infatti, spesso accade che l’ansia non permetta di vivere bene il proprio quotidiano, capita di non riuscire ad andare serenamente a lavoro o di non riuscire a vedere gli amici. In questi casi spesso diventa necessario correre ai ripari. Soprattutto quando anche le situazioni piacevoli diventano qualcosa di faticoso da vivere e non si riesce a trovare delle strategie per affrontarle non ci si deve vergognare di chiedere aiuto. Spesso l’ansia si manifesta sia con sintomi significativamente negativi, come la mancanza di sonno o costanti preoccupazioni, sia con sintomi più lievi che però non permettono di cogliere la bellezza dei momenti, e si sente una costante confusione che frena e limita le azioni che si vogliono intraprendere.

È pertanto consigliabile rivolgersi ad un esperto quindi prima ancora che l'ansia diventi qualcosa di oggettivamente negativo, prima che l’angoscia diventi tale da avere difficoltà a vivere anche le piccole azioni quotidiane.

Un percorso di psicoterapia può aiutare ad affrontare tale disagio considerando sia un supporto per la gestione immediata del quotidiano, sia comprendendo le sue radici profonde per cercare di risolvere il problema alla sua base.

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