Dott.ssa Antonella Bellanzon

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Dott.ssa Antonella Bellanzon

Psicologo- Mediatrice familiare

Mio figlio di 5 anni è da sempre molto piagnucolone e rifiuta tutto, cosa possiamo fare?

Gentili Psicologi, buongiorno. Ho due figli, 5 e 2 anni. Sono diversi come il giorno e la notte. Il grande è, da sempre, e intendo fin da neonato, dal primo giorno, molto tendente al pianto, insonne e inappetente. Inizialmente risvegli ogni ora di notte. Parto difficile. Inizio di relazione complicato, non riuscivo a gestire il bimbo da sola, a causa di una depressione post partum, diagnosticata e per cui ho fatto terapia, e del lavoro che ho ricominciato subito. Crescendo purtroppo il carattere è peggiorato, non è un bambino che fa capricci o che urli, il classico comportamento sfidante. Lui fa piagnistei. Vuoi andare al parco? Piagnisteo (anche se ci vuole andare e poi si diverte). Vuoi mangiare il gelato (no, piagnisteo, ma poi lo mangia e gli piace). Giochiamo assieme a xyz? Piagnisteo... e così per qualsiasi cosa. Anche cose che ha richiesto lui stesso poco prima. Per il resto è molto obbediente, dolce, ha tante belle qualità, che però vengono mascherate da questo continuo atteggiamento che è snervante. Col fratello va d'accordo, si cercano molto e sono molto coccoloni a vicenda. Io e mio marito invece siamo stanchissimi, questo comportamento, all'apparenza banale, ci ha lentamente logorati. Oltre a causare litigi tra noi, che diventiamo di cattivo umore. Cosa possiamo fare per migliorare un po' le cose? Sicuramente è una richiesta di attenzioni, ma come facciamo a dargli le attenzioni in modo giusto, se siamo senza più energie e veramente frustrati da questo comportamento? Sottolineo che entrambi lavoriamo da casa part time e passiamo molto tempo con i bambini, per scelta, non è che li vediamo solo nel fine settimana, o un'oretta la sera, in quel caso capirei di più questo modo di fare. Anche i nonni ci aiutano e sono presenti. A scuola il comportamento si ripete, ma in modo molto più sporadico. Vi ringrazio per l'attenzione ed eventuali spunti di riflessione.

Capisco quanto possa essere stancante e frustrante affrontare quotidianamente un comportamento che, seppur non esplosivo, logora nel tempo. Da quello che descrivi, tuo figlio sembra un bambino molto sensibile, con una predisposizione alla lamentela più che alla sfida aperta. È positivo che sia dolce, obbediente e che abbia un buon rapporto con il fratellino, ma capisco che il suo piagnisteo costante vi metta a dura prova. Spesso il lamento è un modo per gestire emozioni di frustrazione o insicurezza. Potrebbe essere un’abitudine appresa, un modo di esprimere il disagio o un bisogno di rassicurazione costante. Se a scuola lo fa meno, significa che ha una maggiore capacità di adattamento fuori casa. Con voi probabilmente si sente più libero di esprimere il suo disagio. A volte, senza volerlo, rafforziamo certi comportamenti con l’attenzione che gli diamo (anche se negativa). Se il piagnisteo diventa una strategia efficace per ottenere attenzioni, continuerà. Provate a ignorarlo quando si lamenta senza motivo, ma premiate i momenti in cui comunica senza piagnucolare: "Mi piace come me lo hai chiesto adesso, bravo!". A volte, quando una dinamica familiare è troppo cristallizzata, può servire un piccolo cambiamento: nuove routine, un weekend speciale solo con lui, una strategia condivisa con gli insegnanti per affrontare il problema anche a scuola. È un percorso che richiede tempo e pazienza, ma siete già molto attenti e consapevoli, quindi avete ottime basi per migliorare la situazione

Dott.ssa Antonella Bellanzon

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Psicologo- Mediatrice familiare - Massa-Carrara

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