Dott.ssa Antonella Bellanzon

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Dott.ssa Antonella Bellanzon

Psicologo- Mediatrice familiare

Che problemi ho?

Buonasera a tutti, non so se riesco più ad essere felice. Quando faccio qualcosa che mi piace "sto meglio", quando passo il tempo in compagnia di ragazze o amici "sto meglio" ma appena mi capita una giornata senza impegni......crollo!! Piango, mi sento inutile in questo mondo. Vivo da solo da 15 mesi.....prima ho praticamente sempre convissuto. Negli ultimi 25 anni sono stato single si e no 12 mesi ...divisi tra le seguenti storie, 12 anni, 3 anni, 8 anni, 1 anno terminata un mese fa. Questo per fare un quadro della situazione. Sono incapace di stare da solo? Perché sono più felice a realizzare i sogni degli altri piuttosto che i miei? Perché mi basta pochissimo per diventare triste? Ho 45 anni e non ho figli....non so nemmeno cosa voglio più dalla mia vita....sono stanco di collezionare ragazze e stanco della mia vita....e ci siamo capiti. Per farvi capire meglio sono una persona estroversa, a volte fin troppo al centro dell'attenzione, qualche anno fa sono stato vicinissimo alla morte.....e pensavo dopo questo fatto di essere diventato padrone della mia vita e della mia felicità..... mi sa che mi sono sbagliato di grosso. Piango spesso.

Marco, mi dispiace tanto che tu stia attraversando questo periodo difficile. Da quello che racconti, sembra che tu stia vivendo un profondo senso di vuoto, insoddisfazione e confusione riguardo al tuo scopo e alla tua felicità. Essere estroversi, circondati da persone, eppure sentirsi soli quando si è da soli, è una situazione che tante persone conoscono, ma questo non rende il tuo dolore meno reale. Dopo aver passato gran parte della tua vita in relazioni lunghe, ora il vivere da solo sembra amplificare quel senso di smarrimento. È come se la tua identità fosse sempre stata legata al ruolo che avevi nelle relazioni, piuttosto che a ciò che desideri davvero per te stesso.
Realizzare i sogni degli altri: Forse è stato un modo per sentirti utile e necessario, per riempire quel vuoto interiore. È più facile investire energie negli altri quando ci sentiamo persi su ciò che vogliamo per noi stessi. Quell'episodio vicino alla morte probabilmente ha lasciato un segno profondo. Spesso, esperienze così intense possono cambiare il modo in cui vediamo la vita, ma se non le affrontiamo pienamente, il loro peso resta lì, a lavorare dentro di noi. Piangere è un segnale importante. Non è necessariamente negativo, ma quando diventa frequente e legato a un senso di vuoto e disperazione, significa che qualcosa ha davvero bisogno di essere ascoltato. Il fatto che tu ti stia ponendo queste domande è già un segnale positivo: stai cercando risposte, stai cercando di capirti. E anche se non sembra, è un passo fondamentale verso un cambiamento. Hai mai pensato di rivolgerti a uno psicologo o un terapeuta? Potrebbe aiutarti a fare chiarezza su quello che stai provando e guidarti nel ritrovare un senso di autenticità e stabilità. La terapia non è un segno di debolezza, ma di coraggio. Vuoi che cerchiamo insieme di capire meglio cosa potresti fare per stare meglio? E magari provare qualche esercizio pratico per aiutarti a gestire questi momenti di tristezza?

Dott.ssa Antonella Bellanzon

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Psicologo- Mediatrice familiare - Massa-Carrara

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