Conseguenze lutto perinatale
Buongiorno, settimana scorsa ho affrontato parto e raschiamento per aver ricevuto la notizia di aver perso mio figlio al 4^ mese di gravidanza, dopo aver perso alla 6^ settimana suo fratello gemello. Ovviamente si sono sviluppati i sintomi più comuni come sensi di colpa, ansia e terrore per il futuro, paura di non poter diventare mamma (anche se io mamma mi considero ugualmente), senso di vuoto, impazienza nel desiderare risposte… ma queste sono sensazioni che accomunano un po’ tutte le donne o le coppie che passano questo momento devastante e per questo motivo stiamo cercando uno specialista che possa attenuare queste sensazioni Il problema che al momento mi sta dando più disturbo però è una sorta di dipendenza affettiva che ho sviluppato nei confronti del mio compagno Io non temo che succeda qualcosa di brutto a lui o che lui mi abbandoni all’improvviso Questa situazione per fortuna ci ha uniti più di prima perché per noi “famiglia” la eravamo già Però ogni volta che lui si allontana da me, sento un senso di vuoto e paura, mi sento debole, ho pensieri negativi, mi sale tantissima ansia e temo di non riuscire a fare le cose in sua assenza. Quando torna a casa, torno a respirare Premetto che siamo sempre stati insieme, lavoriamo anche insieme e dopo questo episodio l’azienda probabilmente ci dividerà e già questa cosa mi agita, però sono sempre riuscita a fare tutto anche in sua assenza Ora faccio poco e niente e vorrei capire se questa sensazione è “accettabile” come conseguenza al nostro lutto oppure se ha una derivazione diversa e va indagata al di fuori da quello che è capitato Grazie per l’ascolto
Ciao Federica, prima di tutto ti voglio dire grazie per la fiducia e la profondità con cui hai condiviso qualcosa di così intimo e doloroso. Quello che hai vissuto è un trauma profondo, e il modo in cui lo stai affrontando, con consapevolezza e voglia di comprendere, è davvero un atto di forza enorme — anche se adesso può sembrare il contrario. Il lutto perinatale (soprattutto multiplo e in una fase già avanzata della gravidanza) è una perdita che tocca ogni fibra dell’identità, dei sogni e delle prospettive. E sì, le emozioni che stai provando — senso di colpa, ansia, vuoto, paura, bisogno urgente di risposte — sono condivise da molte donne e coppie in situazioni simili. Non sono "sintomi di debolezza", ma reazioni umane a un evento disumano. Quello che descrivi rispetto al tuo compagno è significativo. La tua mente e il tuo corpo stanno cercando in lui un’àncora, una sicurezza, perché tutto il resto si è spezzato. In un certo senso, è come se la tua psiche dicesse: “ho bisogno di almeno una cosa certa, stabile, vicina… e sei tu”. È una reazione che può essere legata direttamente al lutto, e spesso si manifesta come una forma di attaccamento accentuato nei confronti della figura affettiva primaria. Non è qualcosa di "strano", né qualcosa per cui dovresti sentirti in colpa. Ma è anche vero che, se questa sensazione ti sta limitando troppo nella quotidianità, se ti fa sentire immobilizzata, è importante accoglierla e poi iniziare a lavorarci — magari con l’aiuto di uno specialista, come giustamente stai cercando di fare. Un buon professionista esperto in lutto perinatale o in psicotraumatologia potrà aiutarti a: metabolizzare il dolore e tutto ciò che ha comportato (anche fisicamente) questo evento; rielaborare le emozioni legate ai tuoi bambini, al tuo corpo, al futuro; e ritrovare poco alla volta quella tua autonomia emotiva che ora ti sembra lontana, ma che è solo temporaneamente offuscata. Hai già fatto qualcosa di fondamentale: hai messo parole su quello che stai provando.
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Psicologo- Mediatrice familiare - Massa-Carrara