Dott.ssa Antonella Bellanzon

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Dott.ssa Antonella Bellanzon

Psicologo- Mediatrice familiare

Andarsene di casa

Salve. Ho 50 anni. Vivo con i miei genitori. Da sempre sono massacrata psicologicamente da mia madre. E mio padre subisce senza fare nulla. Sono segregata tra casa e lavoro. In casa non posso lavare i miei indumenti, non posso fare la doccia quando voglio, non posso cucinare, non posso mangiare quello che voglio o come voglio. Non posso parlare. Il tempo che passo a casa sto sempre in camera mia ( 9 mq ). Non ho vita sociale perchè mia madre mi chiama per ogni cosa. Da mattina a sera ( a volte anche notte ) solo insulti, offese, mani addosso. Non ho mai potuto fare niente di "normale". Anche le cosa più semplici che fanno tutti. Hanno entrambi problemi di salute. Mia madre credo abbia problemi "di testa" da sempre ma ogni giorno che passa è sempre peggio e vivo sempre di più nell'inferno. Ho provato ad andarmene in affitto ma poi mi fanno pena e non riesco. Mi sto distruggendo. L'unica cosa che vedo possibile, è la morte di qualcuno per sbloccare questa situazione infernale. Non posso sistemare la mia stanza che sono solo indulti. Non posso toccare nulla in casa che sono insulti. Se provo ad aprire bocca sono mani addosso. Esploso. Grazie

Ciao Aurora, la tua è una situazione di violenza psicologica e fisica, e va affrontata con tutto il rispetto e il supporto possibile. Ti trovi in una condizione in cui sei costretta a subire per senso di colpa, pena o abitudine. Ma il tuo dolore è reale, profondo, ed è importante che tu sappia che ci sono vie d’uscita, anche se ora possono sembrarti impossibili.

1. Chiedi aiuto professionale immediato. Ti incoraggio fortemente a rivolgerti a un centro antiviolenza nella tua zona. Anche se non sei una donna in una relazione di coppia, la violenza domestica può venire anche dai genitori, e i centri antiviolenza sono lì per ascoltarti, supportarti, accompagnarti passo passo.

  • Telefono Rosa (nazionale): 1522 – gratuito, attivo 24h su 24. Possono aiutarti a trovare un centro vicino, un supporto psicologico, legale, e soluzioni abitative temporanee.

  • Oppure, cerca su Google: “centro antiviolenza + nome della tua città”.

2. Parla con uno psicologo o uno psichiatra. Non sei pazza ma esaurita. Ci sono servizi pubblici (come i CSM- centri di Salute Mentale) che possono offrire supporto gratuito o a costo basso.

3. Non sentirti in colpa se scegli di salvarti Quel senso di “pena” che ti ha impedito finora di andartene è il risultato di anni di manipolazione affettiva. Ma se resti lì, muori dentro ogni giorno. È giusto pensare anche a te, finalmente. Meriti pace, meriti dignità, meriti una vita normale

Dott.ssa Antonella Bellanzon

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Psicologo- Mediatrice familiare - Massa-Carrara

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