Attacchi di panico e senso di soffocamento
A marzo ho iniziato ad avere il reflusso così che la dottoressa di base mi ha prescritto il pantoprazolo da 20 mg. Dopo due settimane mi sentivo meglio perciò ho smesso. Nel frattempo però ho questo problema di non riuscire a deglutire che mi viene quasi ogni giorno da parecchio tempo. Ieri vado dall endocrinologo e mentre mi visita mi tocca la pancia e nei due punti centrali mi faceva male. Mi ha prescritto un altra volta il pantoprazolo ma stavolta da 40 e mi ha detto di risentirci in due mesi. D altra parte la mia dottoressa di base mi ha detto di iniziare a prendere degli psico farmaci associati ad un percorso di psicoterapia. Le due cose sono associate?
Carla, grazie per aver condiviso quello che stai passando.
Da quello che descrivi, sì, è molto probabile che i disturbi fisici (come il senso di soffocamento e difficoltà a deglutire) siano legati sia al reflusso gastroesofageo che all’ansia, in particolare agli attacchi di panico. 1. Reflusso gastroesofageo : Può causare sensazione di nodo alla gola, difficoltà a deglutire (disfagia), bruciore retrosternale e sensazione di soffocamento, soprattutto se lo sfintere esofageo è irritato o infiammato. Il Pantoprazolo serve a ridurre l’acidità e a guarire eventuali infiammazioni, ma ci vuole costanza nella cura — sospenderlo troppo presto può far tornare i sintomi. 2. Ansia e attacchi di panico: Possono generare sensazioni fisiche molto forti, tra cui: nodo in gola, difficoltà a respirare, tensione muscolare alla gola o al torace, ipervigilanza su sintomi corporei. Queste sensazioni non sono “nella testa”, sono reali, ma nate da un meccanismo ansioso, non da un danno fisico. Le due cose si alimentano a vicenda: Il reflusso può generare sensazioni strane che ti fanno preoccupare → questo può scatenare ansia. L’ansia, a sua volta, può peggiorare il reflusso, aumentare la tensione muscolare nella gola, e rendere più difficile deglutire → un circolo vizioso. Segui con regolarità la terapia con Pantoprazolo 40 mg, almeno per il periodo indicato dal tuo endocrinologo. Ascolta anche la tua dottoressa di base: se ti ha consigliato un supporto psicologico o farmacologico per l’ansia, è perché ha colto che il problema non è solo fisico. Si possono apprendere con l'aiuto di un professionista delle tecniche di rilassamento che allentano i sintomi ansiosi. Se vuoi posso essere disponibile
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Psicologo- Mediatrice familiare - Massa-Carrara