Mia figlia ha problemi dì socialità a scuola
Buonasera, mia figlia ha 6 anni e frequenta la scuola primaria. Con lo studio, tutto sommato, va bene, ma ha problemi con i compagni di classe. Dice che le compagne tendono ad escluderla, che nessuno vuole giocare con lei, o gioca con lei solo se non c'è nessun altro. Dice che la provocano affinché lei risponda o che le fanno sempre del male. È delusa da una bambina che è stata la sua migliore amica per anni e che adesso preferisce la compagnia di altre bambine. Dice che alla fine non ce la fa a resistere e si difende, e poi viene sgridata dalle maestre, ma che le liti non le comincia lei. Piange raccontandomi episodi di litigio, dice che non ne può più e che non capisce perché nessuno la vuole. Mi chiede di cambiarle scuola.
Ci tengo a precisare che in quella scuola ormai ci va da 4 anni ed è sempre stata voluta bene dagli altri e non ha mai avuto problemi di socializzazione. Non so come aiutarla ora, sicuramente sentirò la scuola per approfondire.
Buonasera Dalia,
grazie per aver condiviso con tanta sensibilità e attenzione la situazione di tua figlia. È evidente quanto tu sia presente per lei e attenta al suo benessere, ed è già un elemento fondamentale di sostegno in un momento per lei così difficile. A 6 anni, il mondo delle relazioni è ancora fragile e in evoluzione: le amicizie sono intense, ma spesso anche instabili e influenzate da dinamiche di gruppo che i bambini faticano a comprendere e gestire. Il dolore che tua figlia prova per l’esclusione, il senso di ingiustizia e la delusione per l’allontanamento della sua migliore amica sono esperienze emotivamente forti, soprattutto per una bambina abituata ad essere benvoluta e accolta.
Hai già colto un punto fondamentale: parlare con le maestre. È importante capire se ciò che tua figlia racconta trova riscontro anche a scuola, oppure se ci sono dinamiche che lei interpreta in modo amplificato a causa della sofferenza. Chiedi loro un quadro oggettivo: come interagisce tua figlia con gli altri?, come reagisce nelle situazioni conflittuali?, cosa osservano nei momenti di gioco libero?
Questo confronto può aiutarti a distinguere tra episodi puntuali, dinamiche di gruppo tipiche di quell’età o vere e proprie situazioni di esclusione o bullismo.
Per tua figlia, essere ascoltata e accolta nelle sue emozioni è essenziale. Anche se i comportamenti degli altri bambini non sempre hanno la gravità che lei percepisce, per lei il dolore è reale.
Aiutarla a ritrovare sicurezza può fare una grande differenza. Questo può avvenire:
incoraggiando attività extrascolastiche (sport, musica, arte) dove possa sperimentare relazioni diverse e successi personali;
proponendole giochi cooperativi con uno o due compagni, magari fuori dall’ambiente scolastico, se ci sono bambini con cui potrebbe andare d'accordo;
rinforzando l’idea che il suo valore non dipende dall’approvazione di tutti.
È comprensibile che tua figlia desideri "fuggire" da una situazione che la fa soffrire. Tuttavia, cambiare scuola senza aver prima compreso e affrontato le dinamiche attuali rischia di riprodurre il problema altrove.
Potrebbe essere utile coinvolgere uno psicologo dell’età evolutiva per aiutarla a dare un senso a ciò che sta vivendo e per sostenerla nel trovare risorse interne per affrontarlo.
Dott,ssa Antonella Bellanzon
Psicologo- Mediatrice familiare - Massa-Carrara