Non so che fare
Gentili dottori, Sono una ragazza di 23 anni, fidanzata da qualche mese con il mio ragazzo che ha otto anni in più a me. La nostra storia prosegue tra alti e bassi, lui è un bravo ragazzo, molto sensibile e ansioso. Questa sua ansia si ripercuote soprattutto sulla sessualità dato che con me dall’inizio ha manifestato sia disfunzione erettile e dopo difficoltà a eiaculare. Ha perso la mamma da pochi anni a cui era molto legato e ha molte responsabilità sulle spalle dato che deve badare anche alla casa e a suo padre, tradizionale. Lui dice di avere molta fiducia in me e mi racconta molte delle sue esperienze passate. È capitato che mentre stavamo ridendo e scherzando mi ha detto che molti anni fa i suoi amici gli avevano raccontato di aver provato esperienze sessuali con trans che a detta loro praticano il miglior sesso orale e spinto dalla curiosità si è fatto praticare sesso orale senza andare oltre. Ho cercato di apprezzare la sua fiducia nei miei confronti, ma mi ha turbato perché ho sempre pensato che anche se ha aspetti femminili un trans rimane un uomo. Lui mi ha detto che mentre glielo praticava pensava a una donna e che non è andato lì con l’idea che fosse un uomo. Anzi ha pure aggiunto che se tornasse indietro non lo rifarebbe perché ha constatato che non è vero che lo fanno meglio e mi ha aggiunto che io sono molto più brava. All’inizio ho cercato di capirlo ma quando sono tornata a casa ci ho rimuginato. Ho pensato a come è stato e mi ha assalito un senso di ribrezzo assurdo. Perché per quanto possa sembrare donna un trans è comunque un uomo. Anche se lui dice che immaginava una donna, il fatto che è andato a cercare il trans perché a detta dei suoi amici pratica buon sesso orale è perché il trans è un uomo e lui inconsciamente ha cercato un uomo. Sono una che da importanza alle etichette, io mi etichetto spesso. Per come la vedo io, non è etero come me e sinceramente ieri quando ne abbiamo parlato mi ha detto di essersi sentito giudicato e che è stato male perché non vuole perdermi per una cretinata fatta in passato. Anche se abbiamo chiarito non posso smettere di pensarci e a provare tanto schifo. Come mi devo comportare? Da un lato non vorrei lasciarlo perché lo amo, da un lato sono sicura che non lo guarderò più con gli stessi occhi di prima.
Mercedes, quello che provi — confusione, disagio, ribrezzo, smarrimento — non è sbagliato. È una reazione emotiva autentica a qualcosa che mette in discussione il tuo modo di vedere l’amore, la sessualità e l’identità del tuo partner. Cercare di razionalizzare troppo presto rischia solo di accrescere il senso di colpa. Datti il permesso di sentire senza giudicarti per questo. Quello che lui ti ha raccontato riguarda un'esperienza isolata, avvenuta molti anni fa, in un contesto probabilmente spinto da curiosità e immaturità, non da una vera attrazione per le persone trans o per il maschile. Lui stesso ti ha detto che:
È stata un’esperienza che non rifarebbe;
Non ha avuto attrazione per la parte maschile della persona;
Si è sentito spinto più dal racconto degli amici che da un desiderio profondo;
Ha scelto di essere sincero con te, pur rischiando un conflitto.
Questi elementi non indicano necessariamente un orientamento omosessuale o bisessuale. Possono indicare un momento di esplorazione, che nella vita di molte persone esiste (anche se spesso non se ne parla). È importante distinguere un comportamento occasionale da un'identità sessuale o affettiva.
Scrivi: “Io mi etichetto spesso”. Questa frase è rivelatrice. Le etichette rassicurano, danno confini chiari, ma possono diventare anche gabbie rigide. La realtà dell’esperienza umana è spesso più sfumata. Se per te è essenziale stare con un uomo eterosessuale "puro", che non abbia mai fatto alcuna esperienza al di fuori di ciò che consideri “normale”, è importante che tu lo riconosca con onestà, non come giudizio verso di lui, ma come un tuo bisogno personale.
Il tuo ragazzo ha avuto il coraggio di dirti una verità scomoda. Tu hai avuto il coraggio di ascoltarla, anche se ora fa male. In amore la verità non è mai facile, ma è anche un atto di rispetto profondo. Se lo ami, prova a spostare l’attenzione da “quello che ha fatto” a chi è oggi con te:
È fedele?
È presente emotivamente?
Si fida di te tanto da mettersi a nudo?
Ti rispetta?
Se queste risposte sono "sì", forse vale la pena chiederti perché proprio questo passato pesa più di tutto il resto.
Ti trovi davanti a un bivio:
Continuare questa relazione, accettando questa parte del suo passato (senza far finta di niente, ma senza lasciargli potere distruttivo);
Oppure riconoscere che, nonostante l’amore, non riesci a superare questo scoglio e che per te è troppo difficile vivere con questo tipo di ombra.
Entrambe le strade sono legittime. Non sei sbagliata se decidi di lasciarlo. Non sei sbagliata se decidi di restare. L'importante è non restare per senso di colpa né andartene per vergogna o per paura di ciò che penseranno gli altri. Merced, sei giovane, sensibile, riflessiva. E soprattutto stai affrontando una questione difficile con una profondità che molte persone evitano per tutta la vita. Qualunque scelta tu faccia, assicurati che sia in sintonia con i tuoi valori, ma anche con la tua capacità di amare nella complessità.
Ti abbraccio con delicatezza,
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Psicologo- Mediatrice familiare - Massa-Carrara