Non so se chiamarla impotenza
Buonasera, sono sposata con mio marito da 18 anni, lui ha 49 anni io ne ho 45, i nostri rapporti sessuali sono sempre stati tra alti e bassi, regolari, ormai è da qualche mese che ho notato un calo della libido, non so come definirla, lui continua ad essere attratto da me e ad aver voglia di continuare ad avere rapporti sessuali, solo che ultimamente ho notato una sua difficoltà ad eccitarsi ed il pene flaccido. A volte riesce comunque ad avere l'erezione, il problema è che per me non è piacevole e non so come affrontare l'argomento. Tempo fa prima di avere la mia seconda gravidanza, per accertamenti richiesti dopo vari tentativi avuti senza successo, gli è stato diagnosticato un varicocele. Vorrei sapere se può dipendere da questo e soprattutto come affrontare l'argomento senza ferirlo, so che ci sono molti esperti che potrebbero aiutarlo, ma è difficile se la parte in causa fa finta di niente.
Ciao Michela
Quello che stai vivendo è molto più comune di quanto si pensi, ma spesso viene taciuto proprio per il timore di ferire, come stai esprimendo anche tu. Sul piano fisico: il varicocele può influire sulla fertilità e in certi casi anche sulla funzione erettile, anche se più raramente. È una dilatazione delle vene nello scroto che può alterare la qualità del sangue e la termoregolazione testicolare, con effetti sulla produzione di testosterone. Tuttavia, non è detto che sia l’unica o la principale causa del problema attuale.
A 49 anni, ci possono essere molteplici fattori in gioco:
variazioni ormonali (es. testosterone in calo),
stress o affaticamento,
preoccupazioni legate alla prestazione,
problemi di circolazione o altre condizioni mediche,
oppure anche dinamiche relazionali non espresse.
È chiaro che ti importa molto di lui e della vostra intimità, e questo è già un ottimo punto di partenza. Ecco qualche spunto pratico
1. Scegli un momento sereno Non affrontare il discorso subito dopo un rapporto insoddisfacente o durante un momento teso. Aspetta un’occasione tranquilla, magari quando vi sentite connessi.
2. Parla in prima persona.Parla dei tuoi sentimenti, non di ciò che "manca" in lui. Ad esempio: "Ultimamente mi sento un po’ confusa riguardo alla nostra intimità, mi piacerebbe parlarne con te perché per me è importante sentirmi vicina a te, anche fisicamente.”
3. Invita, non accusi Puoi dire: “Ho notato qualche cambiamento e non voglio che tu ti senta sotto pressione, ma magari parlarne insieme o anche solo fare qualche controllo potrebbe aiutarci entrambi a stare meglio.”
4. Rassicuralo. Molti uomini vivono questi momenti come un fallimento personale. Fagli capire che non lo stai giudicando e che il tuo interesse nasce dall’amore, non dalla critica. “Ti desidero ancora, non è questo il problema. Voglio solo che entrambi possiamo sentirci bene e liberi di essere noi stessi.
Se lui è aperto, potreste valutare insieme una visita da un andrologo o un sessuologo. A volte basta poco per fare chiarezza o trovare soluzioni (anche non invasive). Un professionista può distinguere tra cause organiche e psicologiche e proporre il percorso più adatto.
Cara Michela, quello che stai cercando non è solo "fare sesso", ma ritrovare una connessione profonda con tuo marito. E questo desiderio è bellissimo e merita spazio e rispetto. Parlare con amore, senza giudicare, è il miglior modo per aprire una porta che forse anche lui ha timore di varcare.
DOtt.ssa Antonella Bellanzon
Psicologo- Mediatrice familiare - Massa-Carrara