Dott.ssa Antonella Bellanzon

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Dott.ssa Antonella Bellanzon

Psicologo- Mediatrice familiare

Sovrappeso in adolescenza

Buongiorno a tutti, non so come affrontare questo argomento con mia figlia perché per lei è un tasto dolente. Negli ultimi due anni ha messo su molto peso, soprattutto sulla pancia. Prima faceva danza, che era la sua passione, e infatti era rotonda ma stava bene. Ora ha veramente una bella pancia. In famiglia siamo tutti molto sportivi e in forma, quindi lei si sente la diversa. Vorrei dirle di iniziare a tenere un po’ più a se stessa e iniziare a muoversi un po’ di più. Volevo proporle un'app che ti chiede le tue abitudini e i tuoi obiettivi. Secondo voi è l’approccio giusto? Di nutrizionista non ne vuole sapere...
Attendo i vostri consigli.

Ciao Maura

Tra i 12 e i 18 anni il corpo subisce trasformazioni importanti e spesso scombussolanti. Non solo a livello fisico (assetto ormonale, redistribuzione del grasso, sviluppo del seno e dei fianchi...), ma anche psicologico. Sentirsi diversi dagli altri — tanto più se in famiglia tutti sono sportivi e in forma — può accentuare il disagio e spingere a chiudersi invece che reagire.  

  1. Evita il tema “peso” e sposta il focus sul benessere Evita frasi come “devi rimetterti in forma” o “sei ingrassata”: per lei potrebbero suonare come un attacco. Prova invece con: “Mi mancano quei momenti in cui ti vedevo ballare con entusiasmo. Ti rendevano così felice... ti va di riprovare qualcosa che ti faccia sentire bene con te stessa?”
  2.  Invitala a muoversi con te, senza pressioni Anziché proporle un’app o un piano, prova ad includerla in modo naturale: “Domenica vado a fare una passeggiata al parco, mi farebbe piacere se venissi con me. Solo per stare un po’ insieme.”
  3.  Concentrati sulle sue emozioni, non sull'aspetto Chiedile: “Come ti senti in questo periodo nel tuo corpo?” E poi ascoltala. Senza dare subito soluzioni, solo accogliendo. 

L’app potrebbe essere un buono strumento solo se lei la percepisce come un modo per conoscersi meglio, non per cambiare perché “non va bene com’è”. Quindi: sì, ma solo se viene introdotta condivisione, non come “soluzione”. Potresti dire: “Ho trovato un’app carina che aiuta a capire meglio le proprie abitudini: io l’ho provata per me, e mi ha fatto riflettere su come mi sento quando mangio o mi muovo. Se un giorno ti va di curiosare insieme, fammi sapere.” Il nutrizionista :Spesso viene vissuto una “punizione” o una conferma che c’è “qualcosa che non va”. Potresti valutare un approccio indiretto, come uno psicologo dell’età evolutiva specializzato in immagine corporea o alimentazione, che non si presenti come “quello che ti fa dimagrire”, ma come qualcuno che aiuta a fare pace col proprio corpo.

Tu vuoi aiutarla, non cambiarla. E questo fa tutta la differenza. Trovate attività che la facciano sentire viva, non sbagliata. Se riesci a riportare nella sua vita quella sensazione di piacere che aveva con la danza, hai già fatto molto.

Un abbraccio di comprensione,

Dott.ssa Antonella Bellanzon

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Psicologo- Mediatrice familiare - Massa-Carrara

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