Mia figlia di 13 anni è spesso triste e sempre più introversa
Buongiorno a tutti! Ho una figlia di 13 anni, che fino a qualche mese fa è sempre stata allegra e solare. Ha sempre amato poco le novità, ma noi l'abbiamo sempre spronata ad affrontarle, con buoni risultati. Nell'ultimo periodo, però è più introversa e a disagio con gli altri; appare più silenziosa e più triste. A tratti è ancora allegra, ma la vedo più riflessiva e a disagio con gli altri; fatica a parlare con i ragazzi della sua età. Si guarda spesso allo specchio, e non si piace, soprattutto il naso. Continua a fare attività, perché è sempre stata molto attiva, ma patisco a vederla meno naturale e allegra, e più in difficoltà. In alcune occasioni dice che gli altri la escludono, ma fatica nei contesti in cui ci sono ragazzini più estroversi di lei. È normale o mi devo preoccupare? Grazie mille!!!
L’età di tua figlia – i 13 anni – è un momento delicato, complesso e trasformativo. Anche i ragazzi più solari e sereni possono, da un momento all'altro, diventare più introversi, critici verso se stessi e “in bilico” nel rapporto con i coetanei. Ciò che sta affrontando tua figlia potrebbe rientrare nei cambiamenti fisiologici ed emotivi dell’adolescenza:
Il corpo cambia, e il confronto con i modelli estetici diventa più frequente e spesso crudele.
Il bisogno di appartenenza cresce, ma anche l’insicurezza: sentirsi esclusi, poco brillanti o meno simpatici degli altri è un’esperienza comune.
Il senso critico verso di sé si affina, ma spesso prende una piega autocritica, soprattutto nelle ragazze.
Il carattere si rimescola, diventando più introspettivo, riflessivo, e a volte inquieto.
Tuttavia, la tua attenzione è preziosa proprio perché può intercettare un disagio prima che diventi profondo
Ci sono alcuni campanelli d’allarme da monitorare:
L’auto-percezione negativa del corpo (come il fastidio per il proprio naso).
Il ritiro sociale persistente o crescente.
Il sentimento frequente di esclusione o di “non essere abbastanza”.
Cambiamenti nel sonno, nell’appetito o nel rendimento scolastico.
Questi elementi, se isolati e temporanei, sono spesso normali. Ma se diventano stabili o si accentuano, è giusto non ignorarli.
Ecco alcuni suggerimenti concreti:
Favorisci momenti di dialogo non invasivo.
Crea spazi tranquilli per parlare (magari durante una passeggiata o cucinando insieme). Non forzarla a raccontarsi, ma falle capire che sei lì e l’ascolti davvero, senza giudicare.
Valorizza la sua unicità.
Senza negare le sue insicurezze, puoi aiutarla a vedere i suoi punti di forza. Dille che è normale non piacersi a volte, ma che c’è molto di bello in lei, dentro e fuori. Aiutala a costruire autostima oltre l’apparenza.
Aiutala a riconoscere le emozioni.
A 13 anni, le emozioni possono sembrare un caos. Un diario, l’arte, la musica o anche semplici chiacchierate possono aiutarla a dare un nome a ciò che sente.
Osserva, ma non allarmarti subito.
Tieni monitorato il suo comportamento: se la tristezza o l’isolamento aumentano o diventano frequenti, valuta con discrezione un confronto con uno psicologo dell’età evolutiva. Anche pochi colloqui possono fare una grande differenza.
Cara Elisa, tua figlia si sta cercando, e non sempre questo percorso è lineare. Ma avere accanto una madre come te — attenta, amorevole, capace di non sminuire ma neanche di allarmarsi troppo — può fare tutta la differenza.
Rimani accanto a lei con dolcezza e fiducia: anche il tuo esempio di equilibrio sarà per lei un riferimento, anche quando non te lo dirà.
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Psicologo- Mediatrice familiare - Massa-Carrara