Dott.ssa Antonella Bellanzon

leggi (5)

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Psicologo- Mediatrice familiare

Ho problemi a gestire il distacco

Buonasera, mi presento mi chiamo Laura e ho 28 anni. Ho una storia con un ragazzo da due anni circa e convivo con lui da un anno e mezzo. Abbiamo affrontato insieme tanto momenti difficili già nel giro di due anni ma li stiamo cercando di superare. O almeno quella è la mia intenzione. I momenti di crisi sono iniziati poco dopo la convivenza perché, trasferiti a casa nuova a novembre, il mio fidanzato è partito per lavoro per 6 mesi, mesi in cui ci siamo visti solo il weekend. Non è stato facile perché ci eravamo appena conosciuti e avevo trovato in lui e nella nostra quotidianità quelli che ho sempre sognato in una coppia. Sono sicuramente molto legata al concetto di "famiglia" dove ognuno fa le proprie cose certo ma alla sera ci si deve riunire tutti intorno a un tavolo. Quindi questa sua improvvisa assenza non preventivata al momento dell'inizio della convivenza mi ha destabilizzata. I mesi sono comunque passati e ora lui, seppur non molto spesso (parliamo al massimo di 4/5 giorni ogni due mesi) deve partire. Il problema nasce addirittura giorni prima della sua partenza: io non voglio assolutamente vada via, comincio a stare male, a non mangiare e lui, sentendosi oppresso probabilmente dalla mia situazione, non fa che allontanarmi. Sono profondamente legata a lui e le notti in sua assenza per me sono eterne e vuote. Provo spesso a cercare di pensare ad altro ma mi è impossibile. Questa situazione lavorativa non cambierà per svariati anni e di certo io non posso stare così. Altro problema sorge, ancora più grosso, quando oltre al lavoro ne approfitta per andarsene fuori a cena con i colleghi al posto di mangiare a mensa o ne approfitta per farsi un aperitivo. Io che intanto sono completamente sola ad aspettare lui vado naturalmente in tilt. Non so proprio cosa fare

Ciao Laura, 

Non c’è niente di sbagliato nell’avere un forte bisogno di presenza e quotidianità. Fa parte del tuo modo di amare. Quello che diventa difficile è quando questo bisogno si trasforma in paura costante dell’assenza: in quel caso rischia di farti soffrire oltre misura e di mettere in crisi anche il rapporto. In questo momento sembra che il tuo fidanzato non sia solo una persona che ami, ma anche la “chiave” che regge il tuo senso di sicurezza. Questo ti porta a percepire ogni sua assenza come una minaccia. Forse può essere utile lavorare sul fatto che il tuo valore e la tua stabilità non dipendono esclusivamente da lui, ma anche da ciò che costruisci per te stessa.  Il tempo in cui lui non c’è potrebbe diventare (so che ora sembra impossibile) un’occasione per te:

  • Riprendere attività che ti piacciono e che magari avevi trascurato.

  • Investire in amicizie e relazioni al di fuori della coppia.

  • Creare una tua routine di benessere (sport, hobby, studio).

Questo non serve solo a “riempire il vuoto”, ma anche a costruire un senso di indipendenza che ti farà sentire più forte e meno in balia delle assenze.

La tua difficoltà sembra molto radicata, non è “semplice nostalgia”: parli di notti vuote, di non riuscire a mangiare, di vivere un’angoscia già prima delle sue partenze. Sono segnali che meritano attenzione. Uno psicologo/a  potrebbe aiutarti a comprendere meglio da dove viene questa paura dell’abbandono e a darti strumenti concreti per affrontarla.           Ti lascio una domanda su cui riflettere:
Se immaginassi di avere una vita piena e ricca di cose tue anche quando lui è via, come cambierebbe il tuo modo di vivere la relazione?

Dott.ssa Antonella Bellanzon

domande e risposte articoli pubblicati

Dott.ssaAntonella Bellanzon

Psicologo- Mediatrice familiare - Massa-Carrara

  • Ansia generalizzata
  • Crescita Personale ed Esistenziale
  • Affettivita', difficoltà relazionali e familiari
  • Difficoltà legate alle diverse fasi di vita
  • Disagio o difficoltà relazionali sociali, di coppia o familiari
  • Sostegno alla separazione, e all'elaborazione del "lutto" del distacco
CONTATTAMI