Dott.ssa Antonella Bellanzon

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Dott.ssa Antonella Bellanzon

Psicologo- Mediatrice familiare

Il mio compagno di 11 anni mi ha tradita ripetutamente in pubblico

Ho scoperto che il mio compagno mi tradisce da più di due anni, e in modalità che reputo molto umilianti e degradanti. Stiamo (stavamo) insieme da undici anni, in una relazione che sia io che tutti i nostri amici e conoscenti (non menziono lui perché, chiaramente, qualche falla la vedeva!) ritenevamo solida e inossidabile, fatta di fiducia cieca, autonomia, rispetto e supporto, ma anche di molta intimità fisica.

Mentre eravamo in vacanza ha fatto un commento che mi ha molto insospettita, e così, per la prima volta in vita mia, gli ho preso il cellulare e letto i messaggi su WhatsApp. Ho scoperto che da mesi ormai aveva questa tresca con un'altra donna. Ma non è stata l'unica; col tempo sono venute fuori altre storie. Per farla breve: tutte le volte che io ero fuori per lavoro, lui o era con un'altra o andava in discoteca e si baciava e strusciava a sconosciute. Una di queste l'ha portata a casa nostra.

Con l'ultima donna, quella con cui è durata di più, ormai si baciavano in pubblico come se nulla fosse... Le ha dato una mia giacca, le ha fatto usare cose mie. Quest'ultima donna ha una vita sessuale molto attiva, con diversi partner, e a seguito di questa storia ho anche contratto infezioni.

La situazione mi disgusta, non solo per il tradimento di per sé, ma per l'umiliazione pubblica... davanti ai suoi amici. A quanto pare non aveva alcun freno e ho poi scoperto che anche dei miei colleghi lo hanno visto in certe situazioni.

Quando ha avuto bisogno di me, ho sempre mollato tutto – lavoro, famiglia – per stargli accanto in momenti davvero bui della sua vita. Anche lui mi è stato accanto in altri momenti bui per me.

Non capisco come si possa essere arrivati a questo punto: se sono io stupida per non aver capito, o se è lui molto manipolatore. Lui dice che è stato tutto un errore e che non vuole perdermi, ma io non riesco a comprendere come si possa degradare e umiliare la tua compagna di vita.

Ciao Ester, 

Quello che stai vivendo è un dolore enorme, e il modo in cui lo racconti fa capire quanto tu ti senta non solo tradita, ma anche sminuita e umiliata. Non è “solo” un tradimento privato: lui ha portato queste relazioni alla luce del sole, ha coinvolto la vostra casa, i vostri oggetti, persino i vostri amici e colleghi. Questo aggiunge un livello di ferita molto profondo, perché intacca la dignità, oltre che la fiducia. Non sei “stupida” per non aver capito. La fiducia è la base di una relazione sana: se tu ti sei fidata di lui fino in fondo, non è una colpa, ma una qualità. La responsabilità di ciò che ha fatto ricade interamente su di lui, sulle sue scelte e sulla mancanza di rispetto verso di te. La manipolazione può far parte di questo quadro: chi tradisce spesso minimizza, giustifica, o cerca di convincere l’altro che non è così grave, ma la realtà è quella che hai visto e scoperto tu stessa. Il fatto che tu ti sia data così tanto, che tu lo abbia sostenuto nei momenti più difficili, rende la ferita ancora più dolorosa, perché sembra un tradimento anche verso il patto di cura reciproca che vi legava.                        Ora la domanda non è tanto perché lui l’ha fatto (quella risposta, forse, non arriverà mai in modo soddisfacente), ma cosa vuoi per te da questo momento in poi. Non è obbligatorio “salvare” una relazione solo perché dura da undici anni. La tua salute fisica, emotiva e psicologica hanno la priorità.

Alcuni passi che potresti valutare:

  • Darti tempo: non sei obbligata a decidere subito se chiudere o perdonare.

  • Proteggere te stessa: anche a livello medico (dato che hai già avuto conseguenze sulla salute).

  • Parlare con qualcuno di fidato: amici, famiglia o, se puoi, una persona professionista (psicologo/a o terapeuta), perché elaborare questo tipo di trauma da sola è molto pesante.

  • Riconnetterti con i tuoi bisogni: cosa ti serve per sentirti rispettata, sicura, amata? Questa relazione è ancora in grado di dartelo, realisticamente?

La sua richiesta di “non perderti” non cancella ciò che ha fatto. Può darsi che ora tema le conseguenze, ma tu hai diritto di chiederti se davvero ti ha rispettata e se potrà mai ricostruire quel rispetto. La cosa più importante: non sei sbagliata, non sei cieca, non sei “troppo buona”. Hai amato e ti sei fidata. È lui ad aver mancato al patto.

Dott.ssa Antonella Bellanzon

 

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Psicologo- Mediatrice familiare - Massa-Carrara

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