I miei non accettano la mia relazione
Salve, ormai ho quasi quarant'anni e i miei non vogliono accettare la relazione che ho con il mio compagno da oltre due anni, che ha già due figli, di cui uno disabile. I bambini non hanno più una mamma. Mia mamma continua a ripetere che continuando a stare con lui vivrò una vita terribile, che dovrò occuparmi soprattutto del bambino disabile. Lei dice che il vero motivo non è questo, ma lo so che si vergogna di questa situazione e del giudizio delle persone. Ho parlato più volte con lei, spiegandole che sto bene e spero che questo rapporto continui con la più completa serenità. Poi quello che accadrà, accadrà. Lo vedo che sta cercando di aggrapparsi a più punti, anche al fatto che devo essere convinta, perché poi non posso più tornare indietro. Il mio compagno ovviamente era rattristato da questa cosa, perché vorrebbe tanto vivere questa nostra storia anche con la mia famiglia. Io credo di dover comunque vivere al meglio questa storia e non cercare, a questo punto, di pensare molto a cosa dicono i miei genitori e che se sono d’accordo, prima o poi accetteranno. Se non lo faranno, allora io continuerò per la mia strada e se vorranno starmi accanto, ben venga; altrimenti, ognuno a casa sua. Grazie per aver dedicato del tempo a questo mio sfogo.
ciao Stella,
Quello che stai vivendo è doloroso, perché quando si ama una persona si vorrebbe poter condividere quella felicità anche con la propria famiglia, sentirsi sostenuti, non giudicati. È umano desiderarlo. Eppure, a volte, anche i genitori — per quanto ci amino — faticano a vedere le cose con la nostra prospettiva. Spesso la loro “preoccupazione” è una forma di paura: paura che tu soffra, paura del giudizio sociale, paura di non riconoscere più il tuo mondo. Ma dietro la paura non sempre c’è cattiveria, anche se le loro parole possono ferire.
Tu sembri avere una visione molto lucida: stai costruendo una relazione adulta, consapevole, con una persona che ha una storia complessa ma anche valori e affetti concreti. Hai riconosciuto che non puoi vivere la tua vita per compiacere o tranquillizzare i tuoi genitori — e questo è un segno di autonomia e forza interiore.
Può darsi che col tempo, vedendo la stabilità e la serenità della tua relazione, i tuoi genitori si ammorbidiscano. A volte serve semplicemente lasciare che la realtà smentisca le loro paure. Se invece non dovesse accadere, tu hai già detto qualcosa di molto importante: continuerai a vivere la tua vita con dignità e amore, senza rancore, ma anche senza farti bloccare.
Un suggerimento pratico, se può esserti utile: Se riesci, prova a coinvolgerli gradualmente in piccole cose neutre — un incontro breve, un gesto quotidiano — solo se senti che non ti fa male. E soprattutto, non colpevolizzarti per il loro disagio. Le scelte di vita adulta non sono un tradimento verso la famiglia d’origine: sono la naturale evoluzione del tuo cammino.
Dott:ssa Antonella Bellanzon
Psicologo- Mediatrice familiare - Massa-Carrara