Dott.ssa Antonella Bellanzon

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Dott.ssa Antonella Bellanzon

Psicologo- Mediatrice familiare

Disagio psicologico dovuto a esperienza passata

Gentili dottori, Vorrei raccontarvi di un’esperienza che mi tormenta da quasi un anno e di cui non ho parlato a nessuno, un macigno che mi porto all’interno da sola. Ad aprile scorso ho conosciuto un uomo di 31 anni che si è lasciato anche lui dopo tanti anni con la sua ex fidanzata storica, con cui, ho scoperto, stava per sposarsi. Non so cosa sia accaduto, ma fatto sta che non si sono più sposati e lui ora è single. L’ho conosciuto quasi un anno fa su Facebook, lui ha molto insistito per vedermi e alla fine non so cosa è scattato, ci sono uscita e da lì è iniziato il nostro idillio. All’inizio non volevo affezionarmi perché dallo stile sembra il classico cattivo ragazzo che fa innamorare ma mette nei guai. Quando però siamo usciti ho notato che quel ragazzo dall’aspetto duro è timido e imbarazzato e con me non riusciva a prendere l’iniziativa, voleva invitarmi a bere qualcosa insieme, ma dentro di me pensavo di non poterci costruire nulla con lui perché avevo paura che fosse un poco di buono e rovinasse la mia idea di costruire un futuro tranquillo con qualcuno dato che in passato ho avuto un’esperienza simile. Da quel giorno lui è cambiato, ha iniziato a trattarmi senza rispetto e a darmi della poco di buono semplicemente perché ho tentato l’approccio fisico e lui visibilmente imbarazzato non ha voluto proseguire. Ha detto in un’occasione che avrei dovuto farmi perdonare e che ho sbagliato con lui. Ho cercato di risolvere ma niente, ci punzecchiamo ogni volta che parliamo, esclusivamente tramite social. Ecco, è a questo punto che volevo arrivare. Tramite social si svolgono tutti i nostri scarni dialoghi. Tante volte gli ho detto di vederci e lui mi ha piantato in asso all’ultimo, senza darmi nemmeno una risposta. Molte volte ho provato a dirgli energicamente che non ne volevo sapere più di lui e che doveva sparire dalla mia vita, ma dopo qualche tempo ricompare contattandomi. Purtroppo non cambia mai niente e da quando mi ha cercata di nuovo l’unica cosa che fa è insistere a contattarmi e a mettere like alle mie storie, ma oltre questo non fa. Io non gli rispondo più, non lo cerco più, né gli scrivo più messaggi da dieci pagine per stimolarlo, ma non posso smettere di pensarlo e desiderare di vederlo. Perché mi fa questo? È una persona cattiva che si diverte ad avere il controllo su di me? Me la sta facendo pagare e vuole vedermi soffrire? Mi sta uccidendo psicologicamente, il mio disagio è arrivato a toccare livelli profondi. Perciò vorrei sapere in che modo posso reagire e comportarmi in questa situazione. Grazie, Cordiali saluti

Mercedes, quello che stai vivendo non è un semplice “disagio”, ma una ferita emotiva che si riapre continuamente perché questa persona, anche a distanza, mantiene un aggancio psicologico su di te. E tu, comprensibilmente, ci resti invischiata perché dentro di te ci sono bisogni affettivi non riconosciuti e non ascoltati da lui — e proprio per questo diventano ancora più forti.

 No, non è amore. È una dinamica tossica. Dal tuo racconto emergono segnali molto chiari:

  • Ti ha insultata e svalutata (“poco di buono”).

  • Ti ha rinfacciato un gesto innocuo e spontaneo.

  • Ha giocato sul senso di colpa (“devi farti perdonare”).

  • Evita qualsiasi incontro reale.

  • Sparisce e poi riappare, sempre quando vuole lui.

  • Ti cerca solo per avere attenzioni, non per costruire qualcosa.

Queste non sono caratteristiche di un uomo confuso o ferito.

Sono dinamiche tipiche di chi ama avere potere psicologico sugli altri, ma non vuole responsabilità, relazione o intimità. Non importa se è timido, insicuro, ferito o quello che ti pare:
il suo comportamento è oggettivamente manipolatorio. Tu stai diventando per lui una risorsa emotiva da cui attingere quando ha bisogno di sentirsi forte, interessante, desiderabile. Non è cattivo “di natura”: è immaturo, ego-riferito e incapace di relazioni sane. Ma è responsabile del male che ti sta facendo.  La cosa più importante: NON cambierà. Come proteggerti davvero? (non solo “mentalmente”) 1. Bloccalo — davvero. Bloccalo ovunque: social, WhatsApp, telefono. Non è un gesto drastico:
è una cura, una protezione, un confine.

 Parla con una figura professionale Non perché tu sia fragile o “da curare”,
ma perché elaborare legami tossici richiede supporto.

Dott.ssa Antonella Bellanzon

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Psicologo- Mediatrice familiare - Massa-Carrara

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