Dott.ssa Antonella Bellanzon

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Dott.ssa Antonella Bellanzon

Psicologo- Mediatrice familiare

Desiderio di un quarto figlio

Buongiorno dottori, mi chiamo Elisabetta ho 37 anni e sono mamma di tre bellissimi "bambini". Un ragazzo di 15 anni e due bambini di 10 e 8 anni. Ho avuto prima i due maschi e per mio marito andava già bene così. Però io ho forzato la mano per la ricerca della femminuccia e lui mi ha accontentata (passatemi il termine) ed è arrivata. E' nata quando io avevo 29 anni perchè avevo detto che avrei fatto figli prima dei 30. Problema: da un po' di tempo sento un fortissimo desiderio di una nuova gravidanza. Vedo i miei più piccoli crescere troppo in fretta e questo mi spaventa. Mio marito per due mesi ha acconsentito, solo per farmi felice, e non è arrivata nessuna gravidanza. Ora non vuole più perchè non se la sente. Gli ho chiesto e mi ha detto che è per le troppe spese. Perchè dovremmo cambiare macchina e dobbiamo ancora finire la casa. Lo so che sono tutte ragioni più che sensate, solo che non mi capacito della sua decisione, perchè in quei due mesi mi sono illusa e ora ho perso tutto. Soffro già di ansia e attacchi di panico da quando avevo 21 anni e questo rifiuto mi ha fatto venire un'ansia tremenda. Vi prego, aiutatemi a far luce nei miei pensieri che non mi fanno vivere felice.

Ciao Elisabetta,

Da come scrivi, sembra che il tuo bisogno non sia semplicemente “avere un quarto bambino”, ma fermarsi nel tempo, rallentare la crescita dei tuoi figli, non lasciare andare una fase della vita che ti ha dato identità, gioia e senso. Quando dici“Vedo i miei più piccoli crescere troppo in fretta e questo mi spaventa” stai descrivendo la paura di perdere un ruolo, quello che per tanti anni ti ha definita: essere la mamma dei piccoli. È una forma di nostalgia del presente, quasi un lutto anticipato: i figli crescono, cambiano, e tu ti senti costretta a cambiare con loro. Quando per tanto tempo il centro della vita è stato: nutrire, accudire, proteggere, avere bisogno di te è normale avere difficoltà a immaginarsi in una fase successiva, dove i figli ti amano, ma non dipendono più da te come prima. Questo passaggio è più difficile di qualsiasi parto. Molte donne vivono questa sensazione e non ne parlano per paura di essere giudicate.

Un punto importante: tu hai già “spinto” due volte nel passato per avere figli quando tuo marito  non era convinto. Lui ti ha seguito, ti ha amata anche in questo. Ma oggi sta sentendo il limite della responsabilità: economica, psicologica, di tempo. Questa volta sta dicendo: “Non ce la faccio”. E questo non è contro di te. Non è contro i bambini.
È un confine sano: forse questa volta lui ha bisogno di essere ascoltato, come tu avresti bisogno di essere capita.

È comprensibile il senso di perdita: quei due mesi di tentativi hanno aperto una porta dentro di te. Non è “solo due mesi”. È un sogno che hai visto per un attimo come possibile, e poi ti è stato tolto. Per questo ti senti in ansia: non stai perdendo un bambino, ma l’idea della vita che volevi.

Prova a spostare la domanda da “Come faccio ad avere un bambino?”
a “Cosa sto cercando davvero?”

Può essere:

  • bisogno di sentirti ancora indispensabile

  • paura di un nuovo ruolo

  • desiderio di essere curata anche tu, non solo di prenderti cura

  • voglia di dare ancora vita perché ti fa sentire viva

Se esplori questa parte, non solo calmerai l’ansia, ma forse nascerà qualcosa di nuovo anche dentro di te: nuovi progetti, un nuovo senso di te stessa, senza dover “fermarsi al ruolo della mamma di piccoli”.

Un percorso personale potrebbe aiutarti, a: elaborare questa transizione, riconoscere cosa ti fa paura, trovare nuovi modi per sentirti piena e realizzata Non per eliminare il desiderio di un figlio, ma per capire profondamente cosa rappresenta per te; puoi prenderti cura della donna che c’è oltre la mamma. Anche lei merita amore. Anche lei merita attenzioni. Anche lei merita di capire che nuova vita vuole far nascere… dentro di sé.

Dott.ssa Antonella Bellanzon

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Psicologo- Mediatrice familiare - Massa-Carrara

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