Dott.ssa Antonella Zangari

Dott.ssa Antonella Zangari

psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale

Impossibilità di pronunciare e scrivere alcune parole

Buongiorno,
scrivo per avere un parere dagli esperti.
Il mio problema, che ormai mi assilla da molti anni, è l'incapacità di pronunciare e scrivere alcune parole.
Non si tratta di un problema di pronuncia, ma proprio a livello emotivo che queste parole mi suscitano.
Durante la mia più tenera età mi sono ammalata di una malattia molto grave, che ha segnato profondamente la mia infanzia.
Tuttavia, ancora oggi, a distanza di più di 15 anni, non riesco ancora a pronunciare né il nome di tale malattia né, tanto meno, la categoria a cui questa appartiene; oltre a tutte le parole annesse e connesse: i nomi delle cure a cui mi sono dovuta sottoporre, i nomi di alcuni medicinali e così via.
Il solo pensiero di dover pronunciare o scrivere tali parole mi mette in una situazione di forte disagio e, se per caso le devo pronunciare per un motivo o per l'altro, la mia reazione è di forte ansia e terrore (agitazione, tremore, tachicardia, respiro affannoso, volontà di sottrarmi agli sguardi altrui, volontà di scappare e simili), e comunque le dico smorzando inconsciamente la voce.
Ma quello che mi terrorizza a dismisura è quando queste parole vengono pronunciate da altre persone che non conoscono la mia storia: nonostante siano ignare del mio passato e quindi potrei essere tranquilla, perché tanto non lo sanno, le mie reazioni sono comunque quelle sopra citate che però, mio malgrado, devo in qualche modo controllare per non ricadere in forme più gravi, se non in attacchi di panico, rischiando così di aggredire o fuggire questa persona.
Leggendo alcuni articoli online ho imparato che il disturbo post-traumatico-da-stress tende a evitare le situazioni connesse a traumi del passato, ma da evitare gli eventi ad evitare persino le parole, in qualsiasi forma (lette, scritte, sentite ecc.), mi sembra una reazione, da parte mia, davvero troppo, troppo eccessiva.
Per questo vorrei domandare se possa essere normale una forte emotività di questo tipo, nonostante, mi ripeto, siano trascorsi ormai più di 15 anni dall'accaduto.
Grazie per l'attenzione.

Cara Bianca,

la malattia e tutto ciò che ne consegue (ospedalizzazione, cure, dolore, paura,...) hanno creato delle profonde ferite (traumi) in te. Questi ricordi angosciosi è come se tu li avessi rinchiusi in un cassetto della mente e, fin quando restano li chiusi, ti sembra che tutto vada bene. Quando però qualcosa, per associazione, fa aprire leggermente quel cassetto, ecco che tutta l'angoscia legata a quei momenti viene fuori, in modo esagerato rispetto al contesto.

Sei giovanissima, è un peccato vivere con questa bomba ad orologeria dentro di te, che limita e continua a segnare la tua esistenza.

Il consiglio che posso darti è di intraprendere un percorso terapeutico affinché tu possa,  in un "luogo protetto" e con i giusti metodi, aprire definitivamente quel cassetto e liberarti del passato.

Abbi fiducia in te stessa, puoi farcela.

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Dott.ssaAntonella Zangari

psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale - Milano

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