Mia figlia ormai da anni è in forte conflitto con me e con la sorella malata

Buongiorno, sono mamma di 2 ragazze di 13 e 16 anni:la più grande, Gaia, ormai da anni è in forte conflitto con me e con la sorella (malata renale dall'età di un anno). Il papà delle ragazze non vive qui in quanto ci siamo separati nel 2004 e lì sono iniziati i problemi: il rendimento di Gaia è crollato, alle medie è stata bocciata 2 volte e ora (nonostante 3 anni di incontri con una psicologa) la situazione pare essere ulteriormente peggiorata: mi dice continuamente che è più affezionata agli altri che a me, che io ce l'ho sempre con lei e che non devo interessarmi alla sua vita. Non è per niente femminile (anzi sembra proprio una scaricatrice di porto) e quando gliene parlo mi dice che devo accettarla per come è (ma lei è la prima a non accettarsi visto che pur essendo femmina si veste e si atteggia da maschio). Non ha molte amicizie: le poche amiche che aveva l' hanno messa da parte perchè secondo loro è troppo infantile: è come se fosse una dodicenne nel corpo di una sedicenne con ragionamenti da 12enne. Mia figlia minore ha paura che le possa fare del male di notte (le minacce sono all'ordine del giorno e ha già buttato giù un vetro in casa): spesso quando mia figlia minore è ricoverata al Gaslini e io sono là con lei, Gaia si rifiuta di venire a trovarla e se viene dimostra disinteresse. Io non so veramente più cosa fare (ogni volta che le dico qualcosa mi salta agli occhi). Non voglio la figlia perfetta ma vorrei che almeno fosse serena per poter vivere tranquillamente avendo un dialogo con lei. Tutti mi dicono che le passerà, ma nel frattempo devo lasciarla a sé stessa? Mi aiuti a capire la prego. Grazie se vorrà rispondermi.

Buongiorno Lorena,

ho letto la sua doamda espressa nella sua descrizione, tipica della maggior parte dei genitori con figli di quella età, ciò non deve consolarla, ma farle capire che il periodo adolescenziale, ci trova stranamente sempre impreparati, e ci mette di fronte a questioni che anche noi in maniera diversa abbiamo vissuto a suo tempo.

Per quanto sia difficile cercare, e sopratutto trovare un dialogo, io non mi stancherei a stabilire un rapporto, anche partendo dalle sue richieste sulle sue necessità, un forma di dare e ricevere, non tanto per ricatto, ma come è giusto che avvenga tra due persone.

Comunque a parte la questione del periodo adolescenziale, mi chiedo se per Gaia, questo comportamento, non sia anche una punizione nei confronti della vostra separazione, forse una cosa che non ha ancora avuto la possibilità di interiorizzare, e per quanto sia difficile, cercherei di trovare su questo argomento un'alleanza educativa con il suo ex.

Riguardo il rapporto terapeutico, sarebbe utile sapere i motivi di questa necessità, e come si sia evoluto il decorso terapeutico, e non disdegnerei che invece che sua figlia, fosse piuttosto lei a cercare un chiarimento con uno psicologo a lei vicino, questo anche per detensionare una situazione che potrebbe non avere delle magiche soluzioni, è quindi si rende necessario mantenere una propria integrità psicologica generale, le sottolineo questo per non pensare lo psicologo solo come un professionista atto a risolvere patologie psicologiche, ma pensarlo come un alleato che si renda disponibile all'ascolto, e tutto il significato, e vantaggio che questo implica.

La ringrazio ancora per l'attenzione, e se vorrà potrà ancora interpellarmi per eventuali chiarimenti.

un agurio di buonavita, e un saluto.