Non riesco a prendere una decisione: frequentazione a distanza

Buongiorno, sono Lucrezia e negli ultimi mesi mi capita spesso di essere depressa a causa della mia relazione con Chiara.
Ho 24 anni e sono omosessuale. Non ho mai avuto relazioni né con ragazzi né con ragazze, finché l'anno scorso ho conosciuto Chiara (anche lei 24 anni) su una chat di incontri. Ci siamo incontrate dopo pochi giorni e c'è stata subito intesa. Da quel momento è passato più di un anno. Ci vediamo circa una volta al mese, a causa del fatto che abitiamo in città diverse (a 4 ore di treno l'una dall'altra), ma ci scriviamo tutti i giorni con costanza. Io la ritengo la mia ragazza e ne sono innamorata: è la prima persona a cui penso al mattino e l'ultima alla sera, mi piace programmare i nostri incontri e non vedo l'ora di prendere il treno per andare da lei. Le ho fatto conoscere i miei amici e lo stesso ha fatto lei con me.
Tutto bene, insomma, finché non mi ha detto qualche mese fa di non essere ancora innamorata di me, ma di essermi semplicemente affezionata, e di non ritenermi la sua ragazza, ma una frequentazione. Mi ha detto che vuole che continuiamo a vederci e che spera potrà innamorarsi di me, ma che finora non prova le stesse cose che provo io.
Da quando mi ha detto questo, non riesco a pensare ad altro. Ho paura di perdere tempo con una persona che non potrà mai cambiare i suoi sentimenti per me. Dall'altro lato penso che lei sia la persona perfetta per me e che se me la lascio sfuggire, perdo un'occasione importante. Sono spesso depressa perché mi rendo conto che mentre io per lei farei di tutto e che non vedo l'ora di vederci, per lei non è esattamente così. Lei pensa alla sua vita e ogni tanto le piace anche incontrarmi, ma non ha la stessa voglia che ho io. Anche quando siamo insieme, ultimamente non faccio che pensare a questo e non riesco a godermi le cose che facciamo insieme, anzi, continuo a ricordarmi del fatto che non proviamo le stesse cose. Spesso passo i pomeriggi a piangere e i momenti in cui sono felice sono sempre meno, mentre so che lei non soffre di questa situazione.
Vorrei un consiglio, perché mi sembra di impazzire a continuare a pensare a questo.

Salve Lucrezia,

premetto che nella mia pratica non do mai consigli su cosa fare, cosa non fare. Con i miei pazienti cerco sempre di analizzare il loro problema per aiutarli a prendere la decisione che loro e soltanto loro possono prendere.

Quindi veniamo a quanto lei scrive del suo difficile momento sentimentale. Essere innamorati di qualcuno che però non corrisponde al nostro sentimento è sempre situazione dolorosa e difficile da vivere, dilaniati dalle continue alternanze di speranze e delusioni. e ossessionati dal continuo pensare e sognare.

Lei dice di essere alla prima relazione che le avrebbe fatto scoprire o confermare la sua scelta omosessuale; non riporta se anche per Chiara sia stato così; questo potrebbe fare la differenza. Pensare che solo la persona di cui si è innamorati abbia le caratteristiche che ce la rendono unica e insostituibile (ma come potrebbe essere altrimenti visto che è quella che amiamo?) è un involontario intrappolarsi perché nessuna altra persona che lei potrebbe conoscere può competere ora con l’ideale della persona amata.

Tempo ci vuole e anche molto per vederne anche i difetti; perché tutti ne abbiamo, nessuno esente e sarebbe proprio l’accettazione di questi piuttosto che delle qualità a farci sentire sicuri della scelta. Vedersi ogni tanto, caricati delle aspettative che nel frattempo si sono costruite non sempre aiuta a vederci la realtà per quella che è.

Lei vorrebbe che l’affetto che la lega a Chiara diventasse qualcosa di più mentre Chiara lo è stata di nome e di fatto rispetto nel dichiararsi non innamorata; così che il vostro vedervi diventa per lei solo tristezza per quello che vorrebbe e che non è (almeno per ora): la sicurezza di essere corrisposta.

Potrebbe continuare a vederla e sperare che la situazione cambi tra un incontro e l’altro come anche cercare di diradare incontri e contatti per far verificare a Chiara se anche lei non soffre della mancanza. Vivete in città diverse quindi ognuna nel frattempo continuerebbe a coltivare le proprie amicizie.

Un antico proverbio recita: “in amor vince chi fugge” e la lontananza talvolta aiuta a renderci più consapevoli dei nostri sentimenti.

Buona vita