Cosa devo fare con un marito e padre cocainomane?

Buongiorno,
da circa un mese ho scoperto che mio marito fa uso di cocaina (oltre a cannabis da oltre 30 anni), l'ho fatto uscire allo scoperto e lui mi ha garantito che era un uso minimo (un quarto di dose), l'ho costretto a fare le analisi (che sono risultate positive alla cocaina, con un valore di 7.600 su 500 ed ai cannabinoidi con un valore di 500 su 50) e a rivolgersi ad uno psicologo. Ora lui fa questo per accontentarmi, ma lo vedo che non è convinto anzi alla mia domanda: ma se io non ti avessi scoperto tu avresti continuato? Lui mi ha detto di si! Ho saputo da vie traverse che quello che ho scoperto è solo una minima parte di quello che ha fatto in tutta la sua vita, quindi ne deduco che lui abbia sempre abusato di un pò tutte le droghe, e questo per me è stato un vero shock, perchè non riesco a riconoscere la persona con cui ho passato metà della mia vita, mi sento tradita, presa in giro, perchè lui conosceva benissimo il mio pensiero (sono contro ogni tipo di droga!).
Con un valore così elevato di cocaina mi sembra strano che il suo uso fosse solo di 1/4 di dose ogni tanto, ma molto più spesso ....Lui ora dice di non avere sintomi di astinenza, è possibile?
Stiamo insieme da 19 anni ed abbiamo due bambini di 5 e 8 anni, l'episodio che più mi ha spaventato, oltre il suo comportamento molto apatico, aggressivo, colpevolizzante nei miei confronti, è stato quello di aver portato in casa la droga a portata di bambino.
Questa cosa mi spaventa! Da circa 2 settimane mi ha dimostrato di non fare più uso di cocaina, ma di cannabinoidi non ne vuole sapere di smettere.
La mia paura è che usando ancora le canne possa ricascare anche nella cocaina, tanto più che non è così convinto del percorso di riabilitazione che ha intrapreso, aspetta sempre che sia io a dirgli di fare le analisi, e dallo psicologo va si e no una volta a settimana. 
Mi chiedo: sarà un percorso giusto con il tipo di problema? Può aiutarlo veramente? Ci ricascherà? E poi per i miei figli è meglio avere un padre così accanto, o è meglio separarci in modo da avere una routine più tranquilla, sia per me che per i bimbi?
Sono molto confusa e frastornata, se mi potete aiutare.

Gentile Keti

sicuramente il percorso che ha intrapreso suo marito sarà lungo e difficile, ma non impossibile. Non specifica se è seguito da uno psicologo privato o se è inserito in un percorso di disintossicazione; io le consiglio di affidarsi al SERT della sua zona, che lo inserirà in un percorso specifico: proprio per l'altro livello di resistenza alla terapia, è molto più efficace trattare le dipendenze da stupefacenti con programmi mirati e multisistemici. Questo soprattutto se la motivazione è bassa.

Sicuramente lei è confusa e assillata da mille dubbi ed emozioni contrastanti: non è facile accettare che l'uomo con cui si condivide la vita è diverso da quello che si pensava. Provi a valutare un percorso di sostegno per lei, che si trova ad affrontare un momento davvero difficile e alcune scelte che può essere problematico affrontare da sola

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domande e risposte

Dott.ssaChiara Ostini

Psicologa, Psicoterapeuta - Milano

  • Psicologia dello sviluppo e psicoterapia dell'infanzia e dell'adolescenza
  • Terapia per Disturbi d'Ansia
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  • Interventi psico-educativi e supporto alla genitorialità
  • Psicoterapia con indirizzo Analisi Transazionale
  • Terapeuta EMDR
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