Perché non riesco a trovare soddisfazione in quello che faccio?

Ho lasciato il lavoro all'estero dopo 1 anno, arrabbiata del fatto che noi ragazzi siamo costretti ad emigrare per stare bene, sono ritornata in Italia ma sono ancora più arrabbiata e frustrata di prima.. Non so cosa fare della mia vita per stare bene, ho accettato di lavorare tutto il giorno per 50 euro mentre su ne prendevo 100, e questo paragone mi ha fatto lasciare drasticamente il lavoro, senza un preavviso e ora mi ritrovo ad avere ancora più incertezza in me e verso il futuro così tanto da farmi sentire vuota e incapace di mettere in ordine camera mia che ho messo io sottosopra. Mi sento giudicata dai miei come sbagliata, sono diventata pesante e mi sta facendo allontanare dalla persona che mi ama che nel frattempo sta passando un periodo di crisi anche lei Mi isolo dai miei e da mio fratello e mi sento incapace di vivere.. E tutto questo non è nato ora, ma è una condizione che avevo anche prima di partire per l'estero.. ho sempre avuto questa tendenza nell'isolarmi nel non sentirmi adeguata, ho perso amicizie e rischiavo di perdere la mia ragazza con cui ci sto da 4 anni. È che forse tutto questo dipende dal fatto che non riesco a non stare senza di lei e le azioni che faccio sono dettate da questo è tutto è una conseguenza, non lo so.. ci sono periodi in cui penso che sia questo il problema e mi sento più indipendente e cerco di stare bene anche con gli altri e periodi in cui penso che il problema siano gli altri.. mi affeziono facilmente e per un minimo atteggiamento sbagliato mi fa venire paura di non essere voluta e che forse la cosa giusta è sparire e così ho perso tante persone

Buongiorno Rita,

Mi dispiace leggere nel suo messaggio il forte senso di scoramento ed impotenza che vive. In effetti, come lei sa ben rappresentare e riconoscere, quello che prevale è  rabbia, rabbia verso l'esterno, e verso se stessa. Vorrei offrirle uno spunto non per gestirla, ma per inquadrarla; la rabbia a volte viene utilizzata per affrontare la paura. Per cui di fronte a quello che pensiamo essere pericoloso o fuggiamo o lo attacchiamo, cioè lo affrontiamo con rabbia. Sarebbe interessante approfondire cosa c'è dietro tutta questa energia che ora veicola nella rabbia e insoddisfazione. È chiaro che dal suo breve messaggio, poco si può evincere rispetto al suo umore e alle modalità con cui vive le sue esperienze, spero tuttavia di averle dato una vista un po diversa rispetto alla sua tendenza a colpevolizzare e soprattutto colpevolizzarsi. 

Resto a disposizione , se lo desidera, anche online.

Un caro saluto

Dott.ssa Cristina Marsella