Dott.ssa Cristina Nobile

Dott.ssa Cristina Nobile

Psicologa, Psicoterapeuta

Desiderio di un terzo figlio e paura della reazione del primogenito.

Salve,
Io e mio marito stiamo pensando ad un terzo figlio.
Abbiamo già 2 bambine di 7 e 5 anni. Tra loro c'è un bellissimo rapporto, si cercano tanto e vanno molto d'accordo, anche se a volte, ciclicamente, passiamo un periodo di circa 20 gg/1 mese in cui pare che all'improvviso si detestano e ogni scusa è buona per discutere su ogni cosa; poi così come è iniziata per fortuna tutto passa e torna il sereno.
Mio marito è un padre molto presente, gioca tantissimo con loro, mi aiuta con le cure personali (come prepararle per la nanna, la mattina per andare a scuola, i bagnetti.. ), andiamo sempre insieme a tutti i colloqui di scuola e asilo.
Da un po' di tempo stiamo pensando all'ipotesi di un terzo figlio, io ho la fortuna di avere un lavoro part time e l'aiuto dei nonni. La seconda di 5 anni desidererebbe tanto un fratellino/sorellina, ma quello che ci preoccupa un po' è la reazione della primogenita. La prima volta che glielo abbiamo accennato ci ha risposto con un categorico NO, dicendo che non vuole sentire urla e pianti tutto il giorno (che probabilmente ricorda quando è nata la sorellina, lei aveva 2 anni e ancora non andava all'asilo, sicché nei primi mesi più intensi lei era con me tutto il giorno). Le ultime 2 volte in cui è tornato fuori il discorso era meno decisa; abbiamo avuto esperienza di una coppia di cari amici che avendo già un figlio di 8 anni hanno avuto un secondo bambino, e quando le abbiamo chiesto se sarebbe piaciuto anche a lei averlo, ci ha risposto "basta che sia femmina sennò mi distrugge tutta la cameretta". Come dobbiamo comportarci noi genitori? Dobbiamo rinunciare all'idea del terzo figlio visto che la primogenita non esplode di gioia come la seconda? Oppure possiamo fare qualcosa ed essere fiduciosi che col tempo imparerà a volergli bene?
Grazie in anticipo per il vostro aiuto.

Buongiorno signora,

la sensazione che ho leggendo il suo messaggio è che lei si senta in colpa e non in diritto di fare una scelta se gli altri non sono d'accordo.

In questo caso non sente di avere il diritto di volere un terzo figlio dal momento che sua figlia non è d'accordo.

Se così fosse le chiedo: da dove le viene l'idea che gli altri devono essere d'accordo e approvare le sue scelte? Lei e suo marito potete decidere di avere un altro bambino anche se la vostra primogenita non è d'accordo. La vostra scelta è più che legittima.

Quello che potete (e a mio avviso dovete) fare è insegnare a vostra figlia a condividere, a convivere con gli altri, a tollerare qualche fastidio, rassicurandola rispetto al fatto che continuerete a volerle bene.

Da quello che ci scrive nella vostra famiglia ci sono molte risorse per fare questo (due genitori presenti, i nonni, gli amici...) e credo che per vostra figlia possa essere importante vedere che gli adulti sono in grado di affrontare e gestire i momenti di cambiamento e di difficoltà con fiducia, con amore e con pazienza.

Buona continuazione e auguri!