Dott.ssa Cristina Nobile

Dott.ssa Cristina Nobile

Psicologa, Psicoterapeuta

Problemi nelle nuove conoscenze

Buongiorno.
La mia storia è particolarmente complessa ma ora mi limiterò a chiedere un consiglio per un problema in particolare.
Sono una ragazza di 25 anni. Ho perso mia madre all'età di 3 anni poi mio padre a 17 anni. Questo mi ha portato dopo il diploma ad iniziare subito a lavorare per vari motivi e mi sono sempre messa in secondo piano mettendo in primo piano i doveri e le responsabilità. Ora ho le idee più chiare su ciò che voglio fare e uno dei miei progetti è iniziare l'università e trascorrere un anno all'estero, cosa che ho sempre desiderato fare.
Questo mi porterà a conoscere tante persone nuove.
Ho notato che quando faccio nuove conoscenze ho sempre timore di parlare del mio passato, non tanto perché io me ne vergogni ma perché ho paura di mettere in imbarazzo la persona che ho davanti. Cerco sempre di non parlarne anche perché ho paura che cambino atteggiamenti nei miei confronti e che dopo si approccino in modo diverso. Non so mai quando posso dirlo perché spesso mi fanno la domanda del motivo per cui ho iniziato subito a lavorare dopo il diploma o del perché voglio iniziare ora a studiare e mi sembra quasi impossibile non dirlo.. O magari mi chiedono della mia famiglia e non so mai cosa rispondere.
Questo problema ho iniziato a notarlo da poco perché è da poco che sto iniziando a conoscere molte persone che non sanno nulla di me, prima non lo avevo notato perché vivendo in un piccolo paesino tutti nella mia zona sanno chi sono e conoscono la mia storia.
Vorrei poter partire e iniziare la mia esperienza lasciandomi dietro di me questo mio passato che mi ha sempre preceduto.
Grazie.

Buongiorno gentile utente,

la mia opinione è che la prima persona nuova che lei ha bisogno di conoscere è se stessa.

Ci scrive infatti "Mi sono sempre messa in secondo piano".

Se le chiedono perchè ha iniziato a lavorare dopo il diploma (il che mi sembra del tutto normale) o perchè vuole iscriversi all'università adesso, lei ha almeno due modi di rispondere.

Il primo è quello che ha usato finora (i suoi genitori che sono mancati, esigenze economiche, necessità di sostenersi..).

Il secondo è quello della parte di lei che dice "Ora ho le idee più chiare su ciò che voglio fare... è quello che ho sempre desiderato!".

La sensazione che ho leggendo il suo messaggio è che la prima a mettere in primo piano il suo passato e la sua storia sia lei stessa.

Vivere in un paesino dove tutti la conoscono e sanno la sua storia può portarla a pensare di "essere" la sua storia. Ma non è così. Lei è molto di più della sua storia.

Il passato ci precede, ci forma e ci insegna a procedere. Certamente le esperienze del passato le hanno insegnato tantissimo e l'hanno aiutata a sviluppare molte abilità (una su tutte: la sua autonomia). Ma non la definiscono.

Il suo progetto di andare all'università, viaggiare, conoscere nuove persone è sano. Ed è un modo di onorare la memoria dei suoi genitori e di quanti l'hanno preceduta continuando a crescere.

Buona continuazione e un cordiale saluto.