Dott.ssa Cristina Nobile

Dott.ssa Cristina Nobile

Psicologa, Psicoterapeuta

Non mi fido più del mio ragazzo, come mi comporto?

Buongiorno,
il mio ragazzo si è trasferito da poco a Milano, per motivi di studio. Prima di trasferirsi a casa sua, però, ha passato un mese a casa mia, dove vivo con mio fratello e i miei genitori. Lui nel frattempo frequentava l'università in presenza. Per proteggere la mia famiglia vista la situazione di pandemia, avevo chiesto al mio ragazzo di "limitare" i contatti con una ragazza della sua città di origine. Questo perchè lei è una che non rispetta il distanziamento sociale e non usa la mascherina, anzi, si incontra con amici, esce a bere sui navigli, organizza grigliate e partecipa ad assembramenti con davvero tante persone diverse. Nonostante questa mia richiesta, lui ha incontrato questa ragazza in università, per una pausa caffé. Il problema sorge nel momento in cui mi mente esplicitamente sul fatto di averla incontrata. Questo perchè dopo avergli chiesto della giornata e se l'avesse vista, mi risponde di no. La sera, mentre mi mostra un video al telefono, vedo nel registro delle chiamate il suo nome. Davanti all'evidenza non riesce più a sostenere la sua bugia e quindi ammette di averla incontrata. Ci sono davvero rimasta male, più per il fatto che mi avesse mentito su una cosa importante che per il fatto che l'avesse incontrata. Il giorno successivo mi sono sentita bloccata, non riuscivo neanche a parlargli da quanto fossi delusa da lui. Mi ha chiesto scusa solo la sera successiva, ma senza che sembrasse troppo convinto di avere torto. Ora è passato tanto tempo dall'accaduto, ma mi sono accorta che questa cosa continua a pesarmi lo stesso. Come dovrei comportarmi? Ritiro fuori il fatto, anche se lui non mi è sembrato disponibile a parlarne? Mi sento in colpa perchè temo di aver esagerato ponendogli quella limitazione. Ho sbagliato io?

Buongiorno gentile utente,

ci scrive che è passato tanto tempo dall'accaduto ma questa cosa continua a pesarle.

Se è passato "tanto" tempo dall'accaduto capisco che nessuno ha contratto il Covid. Quindi la preoccupazione che l'aveva spinta a fare quella richiesta al suo ragazzo non sussiste più, dato che nessuno si è ammalato.

Se, ciò nonostante, "questa cosa" (ovvero la bugia) continua a pesarle, ci dev'essere un motivo più profondo per cui lei gli ha fatto quella richiesta.

La mia sensazione è che per qualche ragione lei non si fidi del suo ragazzo. Non da quando ha scoperto la bugia, ma da prima.

Di fatto lei fin dall'inizio pensa e teme che lui, con i suoi comportamenti (frequentare persone che non rispettano il distanziamento sociale) possa mettere a rischio la salute dei suoi familiari. Non si fida che lui, spontaneamente, si comporterà in maniera da non esporre nessuno a qualche rischio.

Quindi il problema è la sfiducia, che la porta a fargli delle richieste, mettergli delle limitazioni, in parole povere cercare di controllare i suoi comportamenti.

Non penso che lei abbia "sbagliato" nel fare questo. E' quello che si è sentita di fare in quel momento. E c'è un'intenzione positiva in questo, che è quella di proteggersi.

Credo che adesso quello che lei può fare è guardare di più dentro sé stessa, a come lei si sente, quello che lei vuole in un rapporto, come lei vuole essere, piuttosto che guardare l'altro. E agire in coerenza con quello che sente.

Un cordiale saluto.