Dott. Daniel Michael Portolani

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Dott. Daniel Michael Portolani

psicologo, psicoterapeuta, consulente sessuale

Riesco ad avere solo relazioni amorose disfunzionali.

Salve, nella mia vita ho avuto due relazioni serie, entrambe sono state con persone con diversi disturbi personali, come il narcisismo, la manipolazione e la mancata espressione delle proprie emozioni. Ho notato una mia tendenza ad interessarmi ad un ragazzo, solo se esso dimostra di avere qualche problema personale, altrimenti lo considero noioso e non adatto a me. Spesso penso di poter aiutare queste persone a migliorarsi, ma ciò è a discapito mio. Ora ho un rapporto di “amicizia con benefici” con un ragazzo, lui ha molti problemi con la figura femminile e ha idee estreme sulle donne e le relazioni. A volte mi sento sminuita da lui, fisicamente e anche moralmente, perché ad esempio, non avrò mai lo stesso valore di una ragazza vergine. Lui dice che di me non ha un’opinione negativa, perché mi considera un’amica e dice di fare discorsi con me che con altre persone non fa.
Nonostante io non provi dei sentimenti per lui, mi sento legata e ho paura che decida di rompere i rapporti con me, essendo instabile nelle relazioni interpersonali. Per quanto riguarda questo ragazzo sento di avere un legame con lui perché grazie a lui mi sono quasi sbloccata in ambito sessuale, sfera in cui riscontro diversi problemi a causa di concezioni negative di me stessa.
Vorrei indagare le cause di tutti questi problemi, anche se non mi turbano quotidianamente, e vorrei sapere se possa essere utile rivolgermi ad un professionista o aspettare che tutto ciò passi con il tempo.

Gentile Miriam, intraprendere un percorso psicoterapeutico richiede motivazione e responsabilizzazione in merito alla scelta; per tale motivo, solo da Lei può venire la spinta a cominciarne uno. Senza dubbio da ciò che scrive emergono alcune difficoltà (nella sfera sessuale, nei rapporti affettivi, nella ricerca di identitarietà rispetto ad alcune Sue esperienze relazionali) che, benché giustamente Lei sottolinea non siano causa di costante sofferenza, sembrano bloccarla e rallentarla rispetto a una progettualità identitaria secondo autenticità. Se le Sue modalità di essere-con (sè stessa in primis, e Altri significativi poi) sollevano in Lei interrogativi e sensazione di essere in qualche modo appesantita e legata, ritengo valga senza dubbio la pena di indagarne i motivi e le sfumature, per permetterLe di vivere al meglio le Sue relazioni e di progettarsi nel futuro con fiducia, serenità e autenticità. Sarebbe non etico prevedere una traiettoria di sviluppo di queste Sue difficoltà, in quanto contesto e storia di vita concorrono costantemente a rimodulare il nostro domani, ma posso pensare sia più facile che permangano, piuttosto che "passino da sole", se non debitamente affrontate. Si rivolga a un professionista nella Sua zona e provi a impostare un percorso secondo obiettivi concreti e percorribili: sono certo che ne trarrà beneficio. In bocca al lupo! A disposizione, cordialità