Dott. Daniel Michael Portolani

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Dott. Daniel Michael Portolani

psicologo, psicoterapeuta, consulente sessuale

Relazione parallela

Buongiorno,
da anni sto portando avanti una relazione parallela al mio matrimonio, entrambe siamo sposati, all'inizio è nata come una distrazione poi per tutti e due si è trasformata in innamoramento e adesso siamo molto coinvolti e non sappiamo cosa fare.
Per parte mia mi sento in colpa nei confronti del mio partner ufficiale anche se questa relazione mi ha fatto capire come la mia storia fosse più un'abitudine e ormai non sentirmi più apprezzata e corteggiata da anni fosse una cosa scontata.
Sono molto confusa, forse dovrei lasciare tutti e due e prendermi un periodo per capire.
Grazie per un primo consiglio

Buongiorno Silvia. È interessante come la Sua domanda arrivi dopo anni di frequentazione; è verosimile che questo non sia casuale e che, al contrario, vi sia un motivo o un accadimento che Le hanno suggerito di chiedere un consiglio in questo momento della Sua vita. Da quanto scrive Lei si trova in difficoltà perché da un lato vi è una frequentazione che La fa sentire, che La attiva, e La soddisfa; dall'altra una relazione che definisce comunque "ufficiale" rispetto alla quale si sente in colpa benché ne riconosca i tratti di difficoltà di lunga data. In queste situazioni è molto difficile riuscire a prendere una decisione, ed è consigliabile cercare di fare chiarezza in sè stessi prima di prendere una strada o un'altra. Certamente Lei ha di fronte più possibilità, quale Sia quella per Lei identitaria e autentica è ancora da definire. Sarebbe utile nella Sua situazione affrontare alcune questioni: qual è la storia della relazione con Suo marito? Quali orizzonti d'attesa avevate inizialmente e come sono cambiati? Come si struttura la relazione con questo secondo partner? Quando emerge il senso di colpa e a cosa si riferisce? Perché chiede aiuto adesso? Quali sono i Suoi modi di mantenere il senso di stabilità personale e come queste diverse figure sono per Lei utili e importanti in termini, ad es, di copercezione? Tutte queste domande trovano risposta nella Sua esperienza e storia di vita, unica e irripetibile, e non sono quindi facilmente affrontabili tramite un consulto online, impersonale e de-storicizzante. Sarebbe consigliabile affrontare alcuni colloqui psicoterapeutici per chiarire la situazione e poter assumere una posizione consapevole che La renda felice. Contattare uno psicoterapeuta potrebbe rivelarsi la scelta corretta. In bocca al lupo, cordialità. DMP