Dott. Daniel Michael Portolani

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Dott. Daniel Michael Portolani

psicologo, psicoterapeuta, consulente sessuale

Il mio compagno, sta cambiando sesso.

Salve, non so bene in che categoria inserire la mia richiesta, inizio con una breve introduzione della mia storia.
Verso i 17 anni sono stata cacciata di casa da mia madre, così ho convissuto fino ai 26 anni con un ragazzo più grande di me, che mi picchiava e mi impediva di uscire di casa. Nonostante la mia fobia sociale e il mio disturbo da stress post traumatico, ho fatto di tutto per riprendere in mano la mia vita. Ho ripreso gli studi finito le superiori e iscritta all università.
A 29 anni sono andata a convivere con un ragazzo che amo alla follia, sin da quando eravamo amici pensavo rispecchiasse al 100% il mio uomo ideale, sotto tutti i punti di vista. Io ho fatto di tutto inizialmente per non innamorarmi, perché ero già fidanzata con un altro... Ma non ho potuto farci nulla. Era un sentimento troppo forte che mai avevo sentito in vita mia. Sentivo che era quello giusto, aveva qualcosa di speciale... Sembrava fatto apposta per me.
Per lui ho lasciato casa, trasferendomi in un altra città (dove ore frequento l università).
Il problema è che dopo pochi mesi di relazione il carattere di lui ha iniziato a cambiare. Si trascurava, era depresso, dovevo gestire io ogni cosa e spesso mi trattava malissimo, senza mai diventare violento fisicamente ma a parole mi ferì a molto. Il suo psicologo mi aveva tuttavia rassicurata dicendo sì trattava di depressione, invece dopo 9/10mesi di relazione mi ha confessato di soffrire di disforia di genere.
Sto male, ora abbiamo passato il nostro primo anniversario, faccio di tutto per accettare la cosa ma non riesco del tutto. Siamo scesi a "compromessi" riguardanti i cambiamenti fisici che effettuerà, ma capisco che non mi basta... Mi manca il mio "vecchio" ragazzo, quello che mi faceva sentire al sicuro... Non capisco cosa mi stia succedendo. A livello sessuale non capisco se mia attrae o meno, perché a volte riesco a farci l amore anche se non in maniera "tradizionale" col fatto che usare il pene la mette a disagio, ma spesso dopo mi viene da piangere all idea di quanto mi piacesse prima, e quanto poco mi coinvolga ora. A volte mi devo sforzare e ho fastidio nell essere toccata.
Ho giornate dove la amo alla follia e non ho problemi a lasciarmi andare, e altre dove ogni piccola cosa mi fa stare male. Sono Ingrassata di 20kg in pochi mesi, ho un corpo che non riconosco più, e non riesco a smettere di sfogarmi sul cibo. Sto male... E non so a chi dirlo, né come affrontare la situazione. Lo amo, di un amore profondo... Ma mi sento anche tradita, perché mi aveva rassicurato, quando la nostra relazione era ancora fresca, che non soffriva di disforia di genere. Non ricordo come fosse iniziata quella discussione, ne cosa mi avesse detto prima... Ma mi aveva rassicurata dicendo che non soffriva di disforia.
È dopo un anno, eccomi qua, in preda alla disperazione. Ho giornate dove non riesco a provare amore, provo solo dolore nell anima per tutto quello che mi è successo nella vita, e mi sento stanca di dover proseguire in questo modo. Sento che qualcosa dentro di me si è rotto definitivamente. Ho la consapevolezza che non potrò mai avere una vita felice, perché ogni cosa bella che trovo, viene poi rovinata irrimediabilmente, e nel più fantasioso dei modi.
Sono settimane che cerco informazioni e articoli di persone nella mia situazione, ma non trovo nulla.
È sto male, da morire. Mi sento sola.
Ho messo elaborazione del lutto, perché nonostante tutti si ostinino a dirmi che sia la stessa persona, per me il ragazzo che amavo, è morto. Anzi peggio, ha smesso totalmente di esistere dalla faccia della terra, non posso nemmeno più sperare in un qualcosa dopo la morte.

Cara Silvia,

ciò che prova è comune a molti/e partner di persone che transizionano. L'esperienza di perdita è comune in questi casi, e può essere affrontata in modo molto positivo. Lei non è sola, e se lo ritiene opportuno, può contattare le associazioni che si occupano di transizione: lì troverà gruppi di affetti e parenti di persone transgender che si ritrovano periodicamente per scambiare sensazioni, emozioni e paure. Uno dei consultori più vicini a Lei è a Torre del Lago. Anche a Firenze esistono altre realtà. Detto ciò, credo che sarebbe importante per Lei comprendere se intende continuare il rapporto con la Sua compagna, perchè se da un lato è "sempre la stessa persona", dall'altro i cambiamenti fisici e identitari che sta affrontando e affronterà potrebbero legittimamente portare a una modifica da parte Sua dell'attrazione sessuale e romantica nei suoi confronti. Il fatto che Lei stia affrontando una crisi identitaria (non si riconosce!) è normale: in gioco ci sono molte cose che La riguardano direttamente! Il Suo progetto con questa persona, il Suo futuro, la Sua identità sessuale (è eterosessuale o no?) ecc. L'amore che prova per la Sua compagna può benissimo essere intatto, e non cambiare mai! ma non per questo Lei deve necessariamente proseguire un rapporto che dal punto di vista sessuale o identitario (se è questo il caso) non la soddisfa o non sente come Suo. Se invece lo è, i sentimenti negativi possono essere affrontati e risolti. Quindi credo che sarebbe opportuno comprendere primariamente a che punto è Lei della Sua esistenza, quale progetto desidera per sè stessa, e se questa persona è adatta a realizzarlo. Anche la sensazione di tradimento può essere letta alla luce di questo progetto; tenga conto, mi permetto di dirLe, che spesso le persone che soffrono di disforia affrontano un lungo percorso personale, e non è assolutamente detto che la Sua compagna Le abbia mentito. Ci vogliono molti anni, per alcune persone, per realizzare la propria identità di genere. C'è tanta carne al fuoco e tanto di cui parlare: lo faccia con qualcuno di esperto in materia. Esistono professionisti che offrono consulenze online e che possono essere facilmente raggiunti. Si assicuri solo che siano ben formati ed esperti in queste situazioni. Resto a disposizione, cordialità. DP