Dott.ssa Daria Carli Giori

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Dott.ssa Daria Carli Giori

psicologa, psicoterapeuta, terapeuta E.M.D.R.

Problematiche con i genitori

Slave
Ho 25 anni e ho problemi con i miei genitori riguardante la mia passione/sogno. Ho iniziato a studiare conservazione marina in UK l’anno scorso, e quest’anno e l’ultimo anno (e un corso universitario di 2 anni). A me piace viaggiare e il mio sogno e poter diventare un fotografo professionista che lavora per riviste come National Geographic etc. etc.
Ed e qui che arriva il problema, io sono dislessico (o molta creatività e sono molto attivo e mi piace sognare molto, come un bambino). Mia mamma sembra quasi che voglia mettermi i bastoni fra le ruote, mi dice che non ho ancora combinato niente nella vita a 25 anni e che ci sono ragazzi della mia età (figli di sue amiche) che invece lavorano e iniziano a mettere su famiglia (e contribuiscono in casa), ed invece io sono lì a credere in un sogno in realizzabili e sono mantenuto (quest’ultima non e proprio vera in quanto lavoro e mio padre mi aiuta solo con l’affitto della camera universitaria). Io un po’ non la biasimo da quando si è separata e mia nonna e morta si sente sola, e quindi ha paura che io la abbandoni iniziando a girare il mondo per lavoro e creandomi la mia vita lontano dal “nido di casa”. Dall’altra parte mio padre, crede leggermente di più in quello che voglio fare, ma il problema è che mi vede ancora come un bambino ed e come se voglia che io non faccia ciò che voglio per non farmi del male (si sa girare il mondo ha i suoi rischi) ma se non si prendono dei rischi non si arriverà mai a nulla. Anche perché sinceramente, lui ha sempre visto la mia dislessia come un handicap e penso che non abbia mai accettato il fatto di avere un figlio dislessico (anche per via di tutti i problemi che ho avuto nella mia esperienza scolastica, bullismo e problemi sociali fino ad una età di 15/16 anni).
Io chiedo consiglio per come affrontare il fatto perché questa cosa mi blocca molto, mi crea delle paure in me che fermano la mia voglia di proseguire ciò che realmente voglio fare nella vita.
Io so che loro mi vogliono bene, ma devono capire che io non sono più quel bambino che non era capace neanche di farsi degli amici o difendersi dai bulli. E che gli piace o no ma io devo prendere e andarmene dal “nido di casa”, mi scuso se lo chiamo così ma penso sia il giusto termine da usare in questa situazione.

Gentile Jonathan's,

Sembra che lei abbia già ampliamente imparato a convivere con il suo disturbo dislessico e che solo per i suoi genitori rappresenti un “handicap”. Eppure come saprà personaggi illustri affetti da dislessia hanno trovato il proprio spazio nel mondo, magari proprio inseguendo un sogno che ha rappresentato un “faro” per il raggiungimento dei propri obiettivi.

Dalle sue parole traspare una buona consapevolezza di sé e dei suoi bisogni: forse i suoi genitori tendono a proiettare su di lei i propri vissuti di paura e/o fallimento che appartengono alla loro storia di vita; sarebbe opportuno conoscere e rispettare i rispettivi vissuti emotivi all’interno del contesto familiare.

Un percorso di consulenza potrebbe aiutarla ad “allenare” le sue Skills (abilità sociali) e a sviluppare maggiore assertività per intraprendere il suo percorso di vita, con maggiore serenità e meno sensi di colpa che spesso possono presentarsi quando si lascia il “Nido di casa”.

Cordiali saluti.

Dottoressa Daria Carli Giori

Psicologa Psicoterapeuta a Sesto Calende (VA) e online.

domande e risposte

Dott.ssaDaria Carli Giori

psicologa, psicoterapeuta, terapeuta E.M.D.R. - Varese

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