Dott.ssa Daria Carli Giori

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Dott.ssa Daria Carli Giori

psicologa, psicoterapeuta, terapeuta E.M.D.R.

Separazione

Salve a tutti, sono nuovo del blog e questo è il mio primo quesito che espongo.
Mi chiamo Enrico e ho 36 anni ho da poco lasciato la mia compagna di 33, la quale ha una figlia di 13 anni.
Siamo stati insieme per 10 anni e per loro ho dato tutto me stesso.
È stata la mia prima relazione importante dettata all'inizio da tante piccole coincidenze dovute dal fatto che quando eravamo piccoli,7 e 10 anni, senza mai parlarci ma solo guardandoci da lontano con vergogna, sembrava fossimo presi da un amore platonico e di conseguenza poi ci siamo totalmente persi di vista per 18 anni.
Dopo anni lei appena separata dal marito mi contatta tramite social ed è così che ci mettiamo insieme nonostante la mia famiglia non era contentissima della situazione, ma senza mai creare problemi, anzi si sono messi a disposizione come nonni e zii molto volentieri.( Fortunatamente ho una famiglia unita).
Io lavoravo fuori (Carpi) e tornavo giù ogni due settimane, la andavo a prendere, dormiva dai miei, la riaccompagnavo a casa dai suoi per poi ripartire ( viviamo in 2 città diverse distanti 80 km).
Dopo 9 mesi lascio il lavoro per tornare giù da lei, iniziamo a convivere e i litigi iniziano da subito, la sua gelosia inizia a venir fuori, mi controlla la cronologia e il telefono, sa ogni mio movimento sui social che per i primi anni non sono altro che qualche video porno, foto mandate da amici e "mi piace" a pagine dei personaggi famosi tipo Belen.
In qualche momento ha controllato anche la cronologia del computer a casa dei miei.
I litigi si susseguono, io non posso fare apprezzamenti di nessun genere, per me "bella" e "carina" non possono esistere altrimenti le manco di rispetto, veline, pubblicità o film come commedie all'italiana dove è inevitabile che passi una donna sono tabù.
L'ho accontentata in tutto, viaggi, vestiti, cucinavo e pulivo casa per farle stare in un'ambiente pulito.
Ho accompagnato la bimba negli studi elementari dalla prima fino all'ultimo anno, accompagnandola agli incontri con le maestre (anche da solo).
Ogni giorno facevo qualcosa per loro, togliendo tempo a me stesso, ma non andava mai bene perché in qualsiasi momento ci poteva essere un litigio dovuto a qualche controllo fatto.
Lei proviene da una famiglia dove i genitori sono separati in casa..
Anche per strada se incrociavamo una ragazza lei mi guardava negli occhi per capire dove guardavo e casomai litigare anche se solo il mio sguardo era fisso in avanti.
All'inizio ridevo a questi litigi pensando di poterle far cambiare idea sul mio conto, ma mi sbagliavo.
Negli anni siamo stati bene , le portavo fuori e ai ristoranti, il suo hobby preferito, viaggi ecc ecc..
I litigi sempre più frequenti e duri ci dividevano in silenzi, anche per giorni, per poi riappacificarsi senza parlare e comunicare, con una forte risata che sembrava farvi dimenticare tutto.
Abbiamo litigato per semplici messaggi di auguri sul mio telefono mandatomi da colleghe.
Sono davvero tanti i litigi di questo genere che non li ricordo tutti.
Io sempre presente e lei sempre non apprezzata.
Quando litigavamo lei si sfogava con post su Facebook, facendo capire alle persone più vicine a me che avevamo litigato..
Con il tempo ci sono stati anche i miei di errori, dopo i nostri litigi una volta ho inviato una mail di affetto ad una mia vecchia amica che viveva lontano la quale ai tempi della scuola voleva stare con me ma non ci fu niente.
Scoprì la mail e litigammo.
In vacanza, nei viaggi, in qualsiasi momento anche sereno poteva crearsi il motivo per litigare.
Anche quando sono andato in Chile da mio fratello per la nascita di mio nipote., abbiamo litigato da lontano per via delle varie telefonate da fare, nonostante il fuso orario..
Con gli amici da solo in 10 anni sarò uscito 6/7 volte, non me lo vietava ma lo faceva pesare.
Nel tempo mi sentivo soffocare e notavo che molte cose di lei non mi piacevano, anche gli interessi, non ne avevamo in comune, lei completamente disinteressata ai mie.
Poi le ho chiesto anche un figlio, ma lei non ne parlava mai, ma i litigi si susseguivano.
I controlli su Facebook anche, i "mi piace" messi a vecchie amiche d'infanzia..
La rabbia, lo sconforto e i sensi di colpa dentro di me crescevano a causa di tradimenti che non esistevano ed è qui che ho fatto il secondo errore quello di iscrivermi a siti d'incontri senza mai finire però l'operazione perché a pagamento e lei lo scoprì alimentando sempre di più i suoi sospetti, nel frattempo io sempre presente per lei e la bambina, scuola, palestra, catechismo, tutto.
Non potevo accettare amicizie di colleghe perché possibili tradimenti.
La mail all'amica l'ho inviata dopo circa 3 anni che stavamo insieme, i siti d'incontri dopo 6/7..
Ha visto tradimento in tutto ma nel frattempo ho fatto sempre tutto per loro.
Lavoravo nelle Marche e tornavo ogni settimana, non potevo stare lontano da lei perché ci poteva essere possibilità di tradimento e quindi tornavo giù.
Alla fine l'anno scorso l'ho tradita, non ho avuto il coraggio di dirglielo, ma mi è sorto anche il disprezzo per questa ragazza con la quale l'ho fatto.
L'ho lasciata da 3 mesi e ho ancora dei sensi di colpa, lei mi sta attaccando con parole che sono coltellate, post su Facebook e quant'altro.
L'ho fatto a malincuore perché le volevo molto bene ad entrambe, ma i litigi da qualche tempo erano iniziati anche con la figlie e non c'era un buon rapporto, la piccola si rifugiava dalla nonna materna iper protettiva.
Io passata la prima fase dove sono stato davvero male e vissuto emozioni mai avute prima, come un lutto o peggio.
Sono stato un giorno da uno psicologo per sfogarmi.
Lei mi incolpa di tutto e non analizza mai i suoi errori.
So di aver fatto cose che l'abbiano potuta ferire e mi assumo la responsabilità, ma lei no, pensa di non aver mai fatto alcun tipo d'errore.
Scusate per eventuali errori e grazie.

Gentile Enrico,

La separazione si può configurare come un lutto, una perdita di qualcosa, di una parte di sé e della propria identità (quindi non solo della propria partner) e come lutto necessita di essere elaborato nelle sue differenti fasi e nei rispettivi stati emozionali. 

Dalle parole del suo racconto sembra trasparire una sorta di risentimento per il lungo rapporto nato e idealizzato fin dall’infanzia, un rapporto vissuto per anni (e protetto?) dalla distanza. Quali altre emozioni albergano ora in lei? Come si è sentito l’anno scorso prima e dopo il tradimento? 

Il suo lungo racconto mi appare ancora una volta come una sorta di sfogo, più che una effettiva domanda o un’aspettativa: cosa desidera ora? Un lavoro su di sé attraverso un percorso di psicoterapia, effettuato all’interno di uno spazio di ascolto privo di giudizio, può rappresentare una valida opportunità per ritrovare l’equilibrio necessario per riflettere e scegliere in maniera costruttiva.

Cordiali saluti.

Dottoressa Daria Carli Giori

Psicologa Psicoterapeuta a Sesto Calende (VA) e online.

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Dott.ssaDaria Carli Giori

psicologa, psicoterapeuta, terapeuta E.M.D.R. - Varese

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