Dott. Davide Bonfanti

Dott. Davide Bonfanti

psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista

Credo di essere un asociale fin da bambino

LO DICO SUBITO..MI SONO ACCORTO DI AVER SCRITTO UNA MAREA DI ROBA(MI SONO LASCIATO ANDARE UN PO' TROPPO:D), HO SCRITTO UN RIASSUNTO DELLA MIA VITA XD...SE NON AVETE VOGLIA DI LEGGERE TUTTO VI CAPISCO!(bè..magari questo aiuti a capire il problema). Ciao a tutti, Mi presento, sono un ragazzo di 25 anni con un piccolo problema che non mi da tregua da anni. Sono associale...me a differenza di chi accetta questo modello caratteriale sentendolo prorpio e parte del prorpio “io“ per me non è cosi...non ho mai accettato questo lato del mio carattere. La verità è che nel mio profondo non credo di essere un associale, da bambino (dai 0 ai 10 anni) amavo stare con i miei coetanei e passavo le giornate e il doposcuola a giocare con loro al parco sino alle 7 di sera, ricordo che mia madre o mio nonno per farmi tornare a casa dovevano prendermi con la forza:D Alle medie invece ho subito degli episodi di bullismo che sicuramente mi hanno reso più chiuso e diffidente verso gli alri. Ricordo che diventai un pò lo sfigatello della classe e questo andò avanti sino alla prima superiore dove i fenomeni di bullismo diventarono più gravi. A fine anno all'età di 15 anni ebbi un cambio improvviso di personalità..mi ribellai a tutto questo e dai 16 anni sino ai 20 inizio il periodo più bello e felice della mia vita... Non avevo molti amici ma i pochi che ho avuti erano come dei fratelli..con loro ho passato serate indimenticabili e a ripensare a qui momenti mi viene la pelle d'oca..Ibiza-locali-ragazze-alcool-e anche droga aimè...Qui ho capito di non essere un associale...amavo stare a contatto con gli altri. A 20 anni mi fidanzo e metto la testa a posto... ormai sono circa 3 anni che la mia vita e radicalmente cambiata.. Ho scoperto l'amore dello studio e dello sport, passo le giornate tra allenamenti e studi universitari. Ma mi manca la vita sociale...sono diventato un vecchio...mi mancano gli amici e le emozioni forti..mi sembra che più il tempo passa e più mi ammoscio..meno male che cè lo sport (che pratico in maniera agonisica) che mi distrare e mi tiene attivo. Ma tutto questo me lo sono creato io...odio il 95% delle persone e provo per loro antipatia, mi sembra di essere circondato da ignoranti superficiali,mi sento superiore agli altri in maniera patologica e questo mi rende impossibile socializzare.. Giudico quasi tutti in modo negativo..chi è brutto, chi superficiale, chi ignorante.. Non sono uno psicologo ma le parole “narcisismo“ e “associalità“ credo mi rappresentino alla perfezzione. Ora la domanda scontata..posso cambiare tutto questo? Voglio tornare ad amare la vita e provare enpatia verso gli altri...basta essere stronzi e sentirsi dio in terra.

Caro Gabriele la psicologia risponde proprio a questo bisogno dell'uomo di migliorarsi, nell'età classica l'etica era praticata in maniera rigorosa dai filosofi, si può dire che lo scopo della vita possa racchiudersi in questo esercizio continuo al miglioramento di sè, attraverso la riflessione, la volontà di non cedere all'ira. Fin dai tempi di Socrate il filosofo aveva bisogno di una relazione con un Altro, a tu per tu o via epistolare per svolgere l'esame di coscienza, oggi è la psicologia o meglio la psicoterapia a compiere questo ruolo. Narcisimo e asocialità sono due termini che sono interconnessi, il narcisista ha bisogno degli altri per magnificare se stesso, ma non stabilendo relazioni con altra finalità perde una miriade di possibilità di incontrare il mondo. Sei sulla buona strada Gabriele per maturare delle relazioni nuove, più significative, ma alcuni elementi della tua storia personale, che sono stati omessi potrebbero condizionare comunque il tuo modo di essere, se vuoi e puoi approfondire questo discorso puoi contattarmi.