Dott. Davide Dellai

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Dott. Davide Dellai

Psicoanalista - Psicoterapeuta - Neuropsicologo Clinico

Come posso migliorare il rapporto con mia madre? È troppo oppressiva

Salve, sono una ragazza di 19 anni.
Da quando ho iniziato ad essere un po' più "indipendente" (dai 12, 13 anni) il rapporto con mia madre è crollato in un disprezzo reciproco: lei trova sempre l'occasione e il modo di sminuirmi e rimproverarmi la qualunque, io, dal mio canto, rispondo a tono (volendole comunque un bene dell'anima). La situazione è crollata drasticamente quando è venuta a conoscenza della mia attuale relazione. È da un anno infatti che frequento un ragazzo, anche lui di diciannove anni, italiano, ma di origini tunisine. E lo specifico perché questo è per lei un enorme problema. In generale che io abbia una relazione è già un enorme problema. Per lei questa mia scelta è inaccettabile, soprattutto perché questo ragazzo fa un lavoro umile. Per lei il tunisino a casa sua e insieme a sua figlia andrebbe bene solo se facesse il medico o il magistrato o insomma solo ed unicamente ( ma ancora con un forse) se ricoprisse ruoli a suo parere importanti. Come se il lavoro prestigioso compensasse il fatto di avere una cultura diversa. Io questa cosa proprio non la concepisco. Io comunque non ho più una vita serena, non posso uscire senza ritrovarmi 4 o 5 chiamate da parte sua o senza addirittura ritrovarla lì sul posto. Ho provato a parlarle, ma ritorna sempre sui suoi passi. Come posso fare? Desidero davvero tanto che questa situazione migliori..

Gentile Ilaria,

uno dei compiti più difficili ma anche affascinanti che abbiamo nella vita consiste nel riuscire, gradualmente, ad intrecciare con i nostri genitori un rapporto tra adulti.

E' un processo, fatto anche di tentativi, di errori ma che va assolutamente fatto perché porta serenità e indipendenza.

Proprio perché si punta ad un rapporto tra adulti, essere su posizioni intransigenti non è utile a nessuno. Occorre ascoltare le ragioni dell'altro, avere un dialogo onesto e liberante.

Il problema talvolta è che l'altro, specialmente in certe fasi di vita, non è riconosciuto come adeguato, come capace di dialogare e vanno pertanto create le condizioni per poter ottenere questa validazione.

A tal fine un dialogo con un esperto psicologo potrebbe essere una cosa adeguata da fare.

Cordialmente

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Psicoanalista - Psicoterapeuta - Neuropsicologo Clinico - Vicenza

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