Adolescenza

Sono una mamma di una ragazza di 13 anni e sono molto confusa su come comportarmi con lei..ho sempre la sensazione, per non dire paura di sbagliare nei suoi confronti..vorrei che non crescesse con le mie insicurezze e paure, però temo che lo sto facendo..

Salve Anna,

Sua figlia ha 13 anni, sta entrando nella fase dell'adolescenza che, di per sé, è un momento di transizione caratterizzato da molteplici cambiamenti (fisici e biologici, cognitivi, emotivi e sociali). I ragazzini non si sentono più bambini, ma non si sentono ancora adulti. 

In questo periodo si gioca una tensione ambivalente tra la spinta all'autonomia e la paura del nuovo e di essere inadeguati, tra il bisogno di appartenenza e quello di esplorazione: questo processo è noto come processo di separazione-individuazione ed indica il fatto che il ragazzo si prepara a separarsi dalla famiglia ampliando le proprie relazioni esterne e investendo in esse, delineando i propri interessi e adottando mossi sui quali poi costruisce la sua unica ed irripetibile identità. 

I ragazzi cercano modelli nel gruppo dei pari, in TV, nei social: questo perché devono "differenziarsi" dalla famiglia di origine, per capire cosa è loro e cosa no.

Di pari passo, anche un genitore vive una fase nuova della propria vita e l'intero sistema famiglia deve riorganizzarsi, perché le "richieste" del figlio portano al via un processo di rinegoziazione reciproca.

State attraversando una fase delicata e particolare, piena di ostacoli ma anche ricca di possibilità. I timori sono normali, perché l'adolescenza è una sfida per ogni famiglia.

E come ogni sfida, anche questa è un'occasione per crescere insieme.

Il ruolo del genitore è di sostegno, attraverso un atteggiamento di "protezione flessibile" che consenta l'emergere dei bisogni di autonomia ma, al contempo, sia accogliente verso i bisogni di dipendenza, non sempre dichiarati.

Il "lavoro della madre" è il più difficile, e in questo periodo lo è ancora di più. 

In bocca al lupo,

Un caro saluto

Dr.ssa Debora Riva