Come farsi accettare dai coetanei

Salve, sono la madre di un ragazzo di 20 anni, è a causa di una patologia mi figlio si è isolato, o per meglio dire lo hanno isolato prima a scuola poi gli amici. Questo fatto lo ha fatto sempre soffrire, lo ha portato al punto di farlo sentire non amato da nessuno, come dice lui " io sono trasparente, nessuno vuole avere a che fare con me" ho girato diversi psicologi, ospedali, sia per il la sua patologia sia per il suo stato d'animo. Sono veramente stanca non so come fare, sono una madre sola, perchè nonostante sia stata sposata con il padre di mio figlio, lui non è mai stato presente, a tal punto che ho finalmente deciso di lasciarlo. Soffro molto nel vedere mio figlio in questo stato, non so come aiutalo, mi sono persino trasferita in una città più grande perche lui si sentiva bullizzato in paese. So benissimo, che ci sono casi più gravi del mio, ma vi prego ci terrei veramente tanto se qualcuno di voi mi desse una mano un parere .... un suggerimento, Mi sento veramente abbandonata da tutti. Tutti i psicologi gli dicono devi fare amicizie, ma come? se ha paura di non piacere agli altri?

Cara Rosanna, 

Dalle tue parole traspare il profondo legame con tuo figlio e il tuo naturale desiderio di madre di aiutarlo e fargli trovare la strada più libera possibile dagli ostacoli, per proteggerlo. 

La tua situazione non dev'essere facile, sicuramente stai portando dei pesi e sicuramente il sistema-famiglia sta cercando un equilibrio funzionale, attraverso le scelte che hai fatto fino a questo momento (separazione, trasferimenti).

Non conosco la patologia di tuo figlio e quanto questa sia invalidante, ma quello che sembra evidente è che tuo figlio sta soffrendo perché, a quanto scrivi, la sua diversità sembra aver costituito una base per categorizzarlo per i suoi compagni e amici nel corso della vita.

Tutti siamo diversi, tutti siamo unici e tutti dobbiamo trovare il nostro posto nel mondo. Tuo figlio ha un'età in cui i coetanei sperimentano le prime occasioni di indipendenza, probabilmente anche lui ha desiderio di fare le sue esperienze e tu lo puoi aiutare magari attraverso un percorso con uno psicologo che vi guidi nel rafforzare i vostri punti di forza, costruendo un ambiente familiare supportivo che dia al ragazzo una base sicura, ma al contempo lo incoraggi a sperimentarsi nel gruppo dei pari, per darvi l'occasione di riscrivere la vostra storia.

Un equilibrio funzionale prevede anche dei fallimenti, che vanno a mio avviso affrontati nel contesto di un percorso di sostegno psicologico, così da limitare le ricadute negative che possono avere e anzi, poterli usare come tappe del proprio percorso.

Se vorrai un ulteriore confronto scrivimi pure,

Vi faccio i miei auguri

Dr.ssa Debora Riva