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Dott.ssa Elena Palatresi

Psicologo, Psicoterapeuta

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Mi abbuffo disperatamente di cibo

Mi rivolgo a voi psicologi perchè veramente non so più cosa fare per stare meglio! Sono disperata!Ma per raccontarvi il mio problema, vorrei partire da quando, a 15 anni, ho cominciato da sola a regolarmi con il cibo in modo da dimagrire. Passai così, nel giro di un anno, da circa 70kg a 55. Non era una dieta fai-da-te; semplicemente smisi di mangiare fuori pasto e buttai via merendine e schifezze varie, aumentando l'attività fisica grazie all'acquisto di un tapis-roulant,che ho tutt'ora in camera, e che usavo quotidianamente.Ero su di giri:i vestiti mi calzavano tutti a pennello e la mia autostima migliorò tantissimo,permettendomi di raggiungere obiettivi importanti in merito alla scuola e ai rapporti sociali. Arrivata in quinta superiore, però,ho subito improvvisamente un cambio importante dal punto di vista emozionale:ho cominciato a provare una fortissima ansia da prestazione legata all'avvicinarsi degli esami di maturità. Semplicemente mi paralizzavo ogni volta che dovevo studiare, se non prendevo il voto sperato (il più alto della classe, per intenderci), finivo col piangere e sbraitare in modo incontrollato, e via dicendo. Ma la cosa peggiore l'ho avuta sul piano alimentare: ho perso totalmente il controllo di me stessa! Mi abbuffo, mi abbuffo disperatamente! Poi mi sento totalmente in colpa, inutile, insicura. Oggi, a quasi un anno dal diploma, mi ritrovo a lavorare in un'azienda dove non riesco a sentirmi mai a mio agio: sembra che io abbia paura di tutto e di tutti....naturalmente, per poi arrivare a casa la sera e cercare di sopperire l'angoscia con il cibo. Ho perso gran parte delle mie amicizie perchè non sono più in grado di coltivarle. Non so come devo fare....Vi prego, ho assoluto bisogno di un parere professionale...
Cara Erika, da quello che Lei racconta è diffcile darLe un parere vero e proprio, sarebbe utile conoscere meglio la sua storia per capire cosa la spinge ad abbuffarsi. Lei sembra avere già una buona consapevolezza di sé ma sembra che cerchi costantemente di rispondere ad aspettative molto elevate, a volte troppo, che le generano una grande ansia che poi lei placa con il cibo. Questo "rimedio" non le giova perché colpisce duramente la sua autostima creando un vortice dal quale non riesce a uscire. Credo che la cosa migliore per Lei sia intraprendere un percorso con un professionista con l'obiettivo di interrompere tale vortice e restituirsi la sua vita. Quando le succederà di nuovo di abbuffarsi, provi a pensare che potrebbe riempirsi di altro, magari di parole, emozioni, pensieri che un professionista può far emergere insieme a lei e non da sola come è nel suo rapporto con il cibo. Sono a Sua disposizione.
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