Dott.ssa Elisa Danza

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Dott.ssa Elisa Danza

psicologo e psicoterapeuta psicodinamica

DOC

Un mio famigliare è stato seguito per più di un anno da uno psicoterapeuta per un problema simile a un DOC. Dopo un paio di anni di relativo sollievo dai sintomi, è di nuovo in crisi.
Ad evitare un secondo approccio inefficace sto provando a informarmi. Su internet trovo numerosi siti che trattano l'argomento rifacendosi a teorie differenti con promesse di guarigioni in periodi più o meno brevi.
Ammetto che sono disorientato e, non essendo in grado di valutare le teorie presentate, non riesco ad aiutarlo proponendogli una terapia.
Qualcuno potrebbe darmi un consiglio?
Grazie.

Buonasera

Allora, non è detto che il percorso precedente sia stato del tutto infruttuoso, forse ha avuto dei risultati, che ora, a causa di una nuova ricaduta, risultano vani. Bisognerebbe comprendere quale approccio terapeutico si è svolto con il suo familiare e comprendere quali benefici ne ha tratto. Temo che se non si è fatta chiarezza sulle radici del sintomo e si è "tolto solo il DOC", esso possa essersi "spostato o modificato", senza essere stato compreso realmente, senza aver colto il significato sottostante. Spesso i sintomi "si spostano", quando non sono simbolizzati. Non  posso indicarle con certezza quale approccio possa essere migliore di un altro, posso però dirle che, nel momento in cui si riconoscono le radici del disturbo, può esserci una maggiore efficacia nella risoluzione del sintomo, per il benessere del suo familiare. Le terapie che "danno un significato" al malessere sono riconducibili a questioni piuttosto arcaiche e quindi richiedere più tempo. Credo sia importante non vanificare comunque il percorso fatto fino ad ora e cercare di trovare uno specialista capace di comprensione, empatia e sostegno.

Auguro buona fortuna