Dott.ssa Elisa Danza

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Dott.ssa Elisa Danza

psicologo e psicoterapeuta psicodinamica

Identità di genere

Buongiorno, sono mamma di un bimbo di 6 anni. E' un bambino molto dolce e affettuoso e anche molto sereno, sia a casa che a scuola. Adora la sorella più grande e con lei gioca molto. Nel gioco di finzione tende sempre a fare parti femminili, facendosi i capelli con delle sciarpe. Anche a scuola predilige la compagnia delle bambine, non ama i giochi di confusione. Si disegna e parla di sé sempre al maschile, ha un ottimo rapporto con il suo corpo. È comunque un bambino molto delicato, che tende a giocare anche con bimbi più piccoli. La pediatra, nel corso di una chiacchierata ci ha consigliato di "farlo valutare" per capire da dove arriva questo comportamento molto femminile nel gioco di finzione. Io l'ho sempre preso per un gioco, ma ora mi assale il dubbio, alimentato anche da alcune letture fatte di bambini particolarmente vicini ai ruoli dell'altro sesso e che poi hanno cambiato identità. Io in mio figlio non noto nessuna forma di malessere, ma magari dovrei chiedergli qualcosa? e cosa? e come? Aggiungo poi che gli piace molto disegnare figure femminili, ma non si identifica mai in loro.

Buonasera Valeria

Da ciò che lei descrive sembra che, il suo bambino di 6 anni, sia sereno e non senta malessere per ciò che fa. Le insegnanti segnalano comportamenti "anomali", appaiono preoccupate? L'essere delicato e affettuoso non implica che, necessariamente, il suo bambino abbia una difficoltà di identificazione di genere. Si descrive come un maschietto, nonostante prediliga giochi più tranquilli e disegni figure femminili. Non faccia domande dirette e soprattutto improvvise, che lo metterebbero nella condizione di non comprendere il significato di esse. Lo osservi, cerchi di "ascoltarlo", di stargli accanto come una mamma attenta e non preoccupata. Se dovesse continuare a porsi dubbi e domande, ne parli con la pediatra nuovamente, esprimendo le sue preoccupazioni, se tali dovessero risultare fondate e riferite ad un visibile malessere. Se può tranquillizzarla una "valutazione" potrebbe servire, ma solo se emergono segnali che possono essere vissuti come disagio per il suo bambino e percepiti da lei come preoccupanti. 

Auguro buona fortuna 

Dott.ssa Elisa Danza