Dott.ssa Elisa Danza

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Dott.ssa Elisa Danza

psicologo e psicoterapeuta psicodinamica

Ansia-intelligenza

Salve sono un ragazzo di 17 anni. Quando ero bambino avevo delle capacità, ricordo di essere stato in grado di fare calcoli a mente di 3-4 cifre in uno-due secondi o di riuscire a ricordare tutto quello che leggevo anche alla prima lettura. Ma già quando ho iniziato le elementari mi rendevo conto che a scuola il mio cervello si spegneva, avevo paura degli altri, del loro giudizio, degli insegnanti... Avevo il terrore di sbagliare; ma appena arrivavo a casa tutta quella paura di sbagliare diminuiva, anche se non smetteva. Le cose sono andate così per i primi anni, ma già negli ultimi delle elementari avevo il terrore di sbagliare un calcolo, di non ricordare quello che stavo studiando di fronte ai miei genitori. Alle medie ci fu il vero problema tutto si intensificò, tutte le notti mi obbligavo a fare calcoli a mente e ogni volta ero sempre più lento non riuscivo a ricordare nulla perciò leggevo le stese frasi per 4-5 volte, la mia immaginazione mi porto alle idee più estreme, come degli incidenti i quali incidendo sulla mia memoria avrebbero impedito di ricordarli e di ricordare. All'inizio delle superiori la cosa divenne ancora più ossessiva, e poi nell'ultimo anno e mezzo si è trasformata in una sorta di consapevolezza, quella di non poter più uscirne e di di non riuscire mai più a evitare di essere ansioso al limite del possibile, nello studiare o nel cercare di fare un calcolo. I miei genitori non credono nemmeno che io abbia un problema, e mi dicono semplicemente di vivere ignorandolo di fare quello che facevano loro. Comunque dopo aver parlato col medico di base sono andato al CSM e ho parlato con uno psicologo e una neuropsichiatria, i quali hanno concluso che sarebbe stato necessario fare la psicoterapia, ma ancora i miei genitori non credono sia un problema. Io sto male, non riesco a continuare a vivere in questo modo. A volte mi capita come era una volta di riuscire a fare cose come ricordare tutto quello che ho letto, un po' di tempo fa la cosa mi convinceva di essere guarito, ma ora capisco che si tratta di momenti nei quali l'ansia viene meno. Mio papà ha poi parlato con lo psicologo che mi ha visitato, il quale ha detto che crede io sia molto intelligente e che ciò che io stia passando sia una fase. Non posso permettermi per più di un mese o due uno psicoterapeuta, non so se questo sia il tempo necessario o meno. Detto cio volevo chiedervi un parere sulla faccenda nel complesso e se avete un idea sul numero di sedute necessarie.

Ciao Mattia

Appari, dalle tue parole, come un ragazzo intelligente e sensibile. La sofferenza ed il disagio che descrivi non devono essere sottovalutate. Il sintomo ansioso risulta invalidante, e può portare ad avere delle compromissioni a livello personale e relazionale. Credo che, sia importante poter riprendere il discorso coi tuoi genitori e parlare nuovamente con loro, spiegando l'angoscia che stai cercando di affrontare da solo, ma che inevitabilmente non passa. L'idea si intraprendere un percorso psicoterapico è la soluzione più giusta per poter affrontare questo momento (anche fosse solo, come dice il tuo papà, "una fase"). 

Purtroppo quello che tu chiedi, cioè capire per quanto tempo puoi intraprendere un percorso di psicoterapia e se le tempistiche da te descritte possono essere adeguate, non ha una risposta. Dovresti iniziare un percorso e comprendere come può proseguire e magari, insieme al tuo terapeuta, potervi dare degli obiettivi e capirne insieme le tempistiche. 

Parla di nuovo con mamma e papà e spiega loro come ti senti. 

Auguro con tutto il cuore buona fortuna 

Dott.ssa Elisa Danza