Dott.ssa Elisa Danza

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Dott.ssa Elisa Danza

psicologo e psicoterapeuta psicodinamica

Cambiamento comportamentale in 18-19 enne

Ho un figlio che ha compiuto 19 anni, finito le superiori e nell'ultimo paio d'anni ha avuto un'evoluzione negativa nel comportamento in famiglia. E' diventato sempre più svogliato (a casa e scuola), taciturno, indifferente e insofferente alle esternazioni di disagio e preoccupazione di noi genitori di fronte a questa sua indolenza che sfocia talvolta in aggressività verbale nei nostri confronti (in cui ribalta la realtà dei fatti, accusando noi di "stargli addosso" e di essere ossessivi e ripetitivi). Contemporaneamente ha accantonato le vecchie amicizie aggregandosi a nuovi soggetti coetanei (dai comportamenti discutibili), con cui condivide uscite regolari tutti i pomeriggi e le sere, occasionali "fumate" in compagnia ecc.
E' passato dall'essere affettuoso, empatico e responsabile (compatibilmente con l'età) al manifestare disagio rispetto alle regole familiari, diventando refrattario al dialogo e alla collaborazione richiesta. E poi non sorride più, ci guarda con espressione sempre impassibile e monotona, con l'attenzione costantemente rapita dal cellulare. Lo abbiamo cresciuto con amore e attenzione, trasmettendogli valori morali e umani, ma mi ora mi crolla il modo addosso, non capisco cosa gli sta succedendo. Non è un po' "grande" per questo tipo di atteggiamenti? Sarebbe utile la psicoterapia?

Cara Marzia

Suo figlio "sta crescendo". Per crescere, però, è indispensabile "passare attraverso la tempesta". Gli i insegnamenti dati non sono stati vani. Sono solo "momentaneamente dimenticati". Suo figlio sta cercando la sua identità, sta cercando di comprendere "chi è, cosa diventerà". È un momento complicato per tutti, genitori e figli. Ma è necessario. Ascoltatelo senza essere troppo intrusivi. Leggete i suoi stati d'animo. Ricordategli che ci siete. Ha bisogno di voi, anche se potrebbe sembrare esattamente il contrario. Abbiate pazienza. Lui è spaventato e disorientato. Una psicoterapia potrebbe essere utile, tale non deve essere vista, da vostro figlio, come un'imposizione, ma come una risorsa. Provate a capire se sente la necessità di poter essere sostenuto da un esperto, nel frattempo rimanete accanto a lui con la consapevolezza che questo passaggio di vita lo porterà ad essere differente, non necessariamente "peggiore". Non escluderei la possibilità di avere anche voi come genitori, un supporto ed una guida, per aiutare in modo differente vostro figlio. 

Auguro con tutto il cuore buona fortuna

Dott.ssa Elisa Danza