Dott.ssa Elisa Galante

Dott.ssa Elisa Galante

Master in psicologia pediatrica

Piange se qualcuno viene a trovarci

Salve, mia figlia di 3 anni ci fa disperare... È molto furba, parla e da un mese frequenta il nido statale. Dopo i primi pianti, ora va regolarmente. Dalla nascita abbiamo avuto piccoli disagi, in particolare un attaccamento a me (la mamma) in modo eccessivo (ora un po' meno, trascorre anche i pomeriggi con il papà) e pianti per visite mediche ed estranei, anche per strada.

Su suggerimento della pediatra, la scorsa estate abbiamo iniziato una vita sociale serrata e, in pochi mesi, la paura degli estranei nei luoghi esterni è quasi del tutto sparita; a scuola sta bene anche con persone e maestre diverse!

Perdura, invece, la paura dentro le mura di casa: se viene a trovarci qualcuno, anche un suo compagno con i genitori, piange e vuole che vadano via. È come se lei vivesse lo spazio di casa come suo, come se la proteggesse e non volesse intromissioni.

Per il resto è una bambina con un temperamento forte: vuole decidere i vestiti, il cibo (è neofobica dallo svezzamento, ma con tanta pazienza si è sbloccata all'assaggio di pietanze diverse tipo polpette, pollo panato, ecc.). Conta fino a 30, sa l'alfabeto e la lettera iniziale delle parole proposte. Sul versante intellettivo non noto problematiche e anche con la socializzazione vedo che cerca i coetanei e gioca.

Buongiorno Elettra,

comprendo pienamente la vostra preoccupazione e la fatica che può derivare dai comportamenti di evitamento di vostra figlia, soprattutto quando questi incidono sulla vita quotidiana e sulle relazioni sociali di tutta la famiglia.

Non è raro che alcuni bambini manifestino una certa rigidità di fronte ai cambiamenti o alle novità, soprattutto quando si tratta di modificare routine consolidate o di condividere spazi che percepiscono come propri, come nel caso della casa. Occorre tuttavia riuscire a comprendere quali comportamenti adottare per aiutare la piccola a scoprire il mondo e le relazioni con gli altri, con maggior serenità.

Ad esempio in ciò che scrive io noto le parole "attaccamento eccessivo", "vita sociale serrata", "neofobica dallo svezzamento", "sul versante intellettivo non noto problematiche"... frasi che sottolineano quanto lei sia attenta a sua figlia, ma che al contempo rivelano una certa rigidità nel modo di approcciarsi a queste difficoltà. Le consiglio di provare a fare un piccolo passo indietro, concentrandosi prima di tutto sul benessere emotivo della bambina e sulla creazione di un clima accogliente, più che sul raggiungimento di specifiche competenze o obiettivi di sviluppo.
Resto a disposizione, 
Dott.ssa Elisa Galante

domande e risposte

Dott.ssaElisa Galante

Master in psicologia pediatrica - Trento

  • Disturbi dell'apprendimento
  • Sostegno alla genitorialita'
  • Psicologia
  • Assistenza a genitori e figli nelle situazioni problematiche di coppia
  • Psicologia scolastica
  • Disturbi delle relazioni familiari
  • Psicologia del Benessere
  • Disagio infantile, adolescenziale e familiare
  • Consulenze per la coppia, la famiglia, gli adolescenti
  • Psicologia dell'infanzia e dell'adolescenza
CONTATTAMI