Dott.ssa Elisabetta Ghezzi

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Dott.ssa Elisabetta Ghezzi

PSICOLOGA, IPNOLOGA, MINDFULNESS TRAINER CERTIFICATA, PSICOCOACH.

Relazione complessa

Buongiorno, provo a chiedere qui un vostro consiglio. Convivo da più di un anno e siamo fidanzati ormai da 4. Lui divorziato con figlia di 9 anni che vive con lui a week alterni e due giorni settimana. Per fortuna cresce nel benessere, ha due famiglie molto benestanti. Dopo frequentazione prima nostra, week sì e week no incontro sua figlia ed entro nella sua vita in punta di piedi. Nei week che era con il papà magari organizzavo una gita fuori porta il sabato e poi la domenica li lasciavo soli così da stare insieme. Le volte che andavo da lui era motivo per fare cose insieme: lavoretti, disegni, pasta di sale, cinema, piscina, una torta insieme e chi più ne ha e più ne metta. Insomma penso di avercela messa tutta. Ha una madre che purtroppo la usa un po' contro il padre, solo per farvi un esempio è stata dal parrucchiere con il papà nel week da noi e lei ha comunicato che i capelli storti sono stati tagliati da me, per non parlare delle volte che mi ha aggredita verbalmente al telefono. Poco più di un anno fa lascio casa mia (data in affitto, oggi non la venderei mai) per andare a vivere insieme.

E ci sono week difficili, tra la figlia che arriva con la luna storta, che riporta le cattiverie della madre e ogni tanto ci mette del suo. Ho sempre cercato di capire e dare spazio, ma adesso comincia ad essere insostenibile la situazione. Tutti i fine settimana si parte il sabato con dirmi che gli sto sulle palle, poi antipatica e tutto quello che si può dire, per poi invece la domenica cambiare e partecipare alle gite che organizzo: dalla raccolta uova nelle fattorie, serata cinema, pigiama party con i cugini che abitano sotto e così via. Siamo stati in vacanza, ho proposto di fermarci 2 giorni in più (camping famiglia scelto per lei con animazione bambini da mattina a sera) e lei non ha fatto una piega. Un bambino penso si rotola per terra sapendo di fare 2 giorni in più di mare. Per poi venire con me in bici a comprare il gelato, poi dirmi di andarmene a casa, a che ora avrei preso il treno e lasciarla con il padre.

Rientrati a casa non mi ha rivolto la parola per 3 giorni, anzi se non sono presente fa festa con il papà, in mia presenza mutismo perché dovevo andarmene. Dopo 3 giorni si alza e mi dice che ha capito che non avrei mollato e quindi non poteva pensare di non parlarmi per sempre. Un po' mi spaventa, 9 anni. A 15? Il mio compagno ultimamente, anche su consigli dei suoi legali (in quanto purtroppo il rapporto con la ex moglie è solo attraverso coloro altrimenti sarebbe sfruttato), gli è stato detto di essere più genitore, meno amico, di farsi carico di questa situazione e affrontarla anziché fare finta di nulla. Quindi, per fortuna, anziché lasciar correre sempre, ora è un pochino più determinato, a polso duro. Ha tenuto duro anche lui 3 giorni senza lasciarla vincere. Ma so che è difficile.

Cara Simona, credo che la tua descrizione confermi la definizione che hai dato della tua situazione: complessa.

Ti stai relazionando con una bimba che sta soffrendo per la separazione dei genitori, che ti vive probabilmente come un'antagonista dato che potenzialmente le sottrai, dal suo punto divista, le attenzioni di papà. Tu, come spieghi bene nella tua lettera, stai facendo il possibile per metterla a suo agio e costruire con lei una relazione e vivi la frustrazione del rifiuto di questa bambina. Come tutti i bambini, la piccola sta utilizzando delle modalità, che all'occhio dell'adulto sono discutibili, ma sono un segnale che manifesta un disagio profondo, di cui papà e mamma sono chiamati a prendersi in carico, innanzitutto ascoltando questa bimba e comprendendola.

Questa è la situazione che stai vivendo ma il tema sei tu. E credo forse sia interessante chiederti come ti fa stare tutto quello che stai vivendo, quali emozioni stai provando. Questa realtà è coerente con la tua personale visione di vita di coppia? Mentre fai spazio a queste domande, occupati di te, prenditi del tempo personale e continua a dedicarti a ciò che ti piace fare, così pian piano incomincerai a delineare il percorso che la tua anima sente essere autentico e saprai cosa e come fare.

Ti suggerisco di praticare, quando puoi e vuoi, questo piccolo esercizio: trovati uno spazio silenzioso e comodo, chiudi gli occhi e fai qualche respiro profondo, mentre respiri, immagina che il respiro sia come un'onda che ti accarezza dolcemente a partire dalla nuca, scendendo al viso, al collo, alle spalle, al torace e poi giù, giù sino a i piedi sentendo il corpo che si rilassa. Inspirando immagina di immettere nel tuo corpo una luce bianca e scintillante, energetica, rilassante e quando espiri, immagina che esca un fumo nero carico di pensieri ed emozioni che non ti servono più. Continua questa respirazione per qualche minuto restando in contatto con te stessa.

Ti auguro tu possa individuare la strada che senti coerente con te stessa.

Elisabetta Ghezzi

domande e risposte

Dott.ssaElisabetta Ghezzi

PSICOLOGA, IPNOLOGA, MINDFULNESS TRAINER CERTIFICATA, PSICOCOACH. - Milano - Alessandria

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