Perchè non mangia all'asilo?

Buonasera sono mamma di un bimbo di quasi 5 anni primo anno di asilo.L'inserimento è stato più lungo del normale.Diffidenza nella maestra,nello stare con i bimbi nel fare le attività di gruppo.(inglese ginnastica).Dopo 4 mesi si è deciso da solo di fare quello che finora non aveva fatto.Tranne però mangiare.Non ha mai assaggiato un primo ma mangia solo pane e dolci o beve succhi di frutta.Noi ovviamente a oggi insistiamo nel dirgli che se mangia all'asilo verrà premiato.Da qualche giorno vuole sapere ogni mattina il menù del giorno che io gli leggo e poi lui mi dice che tanto non mangia.Chiedendo il perché lui risponde che gli altri bimbi lo guardano,ma anche se si trova a tavola con persone estranee o a casa di gente che vede raramente non vuole mangiare.E'come se si sentisse osservato.E' un bimbo timido molto sensibile di cuore e molto intelligente.Vorrei sapere come comportarmi.Se insistere o fare finta di niente.Anche la maestra vorrebbe sapere cosa fare.Se può aiutarmi sarei più serena.Grazie saluti

Attraverso il cibo si veicolano molte informazioni. I bambini imparano molto presto che il loro atteggiamento verso il cibo e l’essere nutriti riveste un forte impatto sugli adulti. Esso diventa facilmente un modo per affermare la propria individualità e verificare il proprio potere. Direi che suo figlio lo ha imparato molto bene. Occorre quindi ridurre tutti i rinforzi positivi o negativi che derivano dal rifiuto di alimentarsi come gli altri. Evitate in sua presenza di parlarne in famiglia, a scuola, con gli amici e parenti. E’ probabile che in famiglia l’alimentazione abbia avuto sempre una certa attenzione, alla quale il bambino si è agganciato. Rifiutando di alimentarsi normalmente il bambino comunica la sua resistenza ad essere lasciato a scuola e in generale ad affrontare situazioni nuove o poco conosciute. Direi di evitare la lettura del menù mattutina e di preferire focalizzare l’attenzione su come si sente il bambino quando è a scuola, cosa ha provato, quali sono le cose per lui piacevoli e quali gli creano disagio. Sarebbe consigliabile fargli praticare uno sport di gruppo e  premettergli di cucinare del cibo (ovviamente in sicurezza) per altri e per se stesso.

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Dott.ssaEmanuela Boille

Psicologo Psicoterapeuta - Roma

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