Quando una relazione finisce... ma con riserva

La fine di una relazione di coppia è un'esperienza universale, ma non tutte le separazioni permettono una chiusura chiara. Molte persone restano intrappolate in uno stato di sospensione emotiva, soprattutto quando vengono usate frasi come:

  • "So che ci rincontreremo"
  • "Tra noi c'è un filo invisibile"
  • "Ti amo ma è giusto così"

Oppure quando la separazione è "consensuale", ma senza mettere un punto, lasciando aperta la fantasia che un giorno si ritornerà insieme. 

In psicologia questa potrebbe essere definita come una sorta di "Gestalt affettiva" incompiuta, ovvero un processo che non ha trovato la sua naturale chiusura. 

Perchè non riusciamo a chiudere? Il bisogno umano di completezza

Ogni esperienza emotiva tende in modo naturale alla chiusura, cioè vogliamo dare senso alle cose, capire cos'è successo e perchè. Questo fa parte del bisogno umano di completezza. Quando una rottura è improvvisa, confusa o ambigua succede che:

  • restano aperte delle domande senza risposta;
  • l'energia psichica rimane bloccata nel tentativo di trovare delle spiegazioni;
  • la mente continua a cercare un "finale".

Secondo la psicologia della Gestalt, ciò che non viene completato resta attivo sullo sfondo della coscienza, finchè non si riesce ad integrarlo (Perls et al., 1951).

Come si manifesta questo fenomeno in amore?

Il ciclo emotivo non viene completato, mantenendo viva la speranza che la persona amata ritorni, con la conseguenza che si fatica ad andare avanti nella propria vita. Per certi aspetti questa dinamica ricorda la perdita ambigua (Boss, 1999), in cui ciò che è perduto è allo stesso tempo presente, creando un senso di confusione. La Boss definisce due tipi di perdite ambigue:

  1. La perdita fisica  e la presenza psichica;
  2. La presenza fisica e la perdita psichica.

Quello che definisce una perdita ambigua è il fatto che la persona non è morta, ma come nel caso della fine di una relazione la persona è fisicamente assente, ma rimane la sua presenza psichica. Il risultato è un legame interno che continua ad esistere anche quando la relazione esterna è finita.

Come capire se stai vivendo una rottura confusa?

E frequente sperimentare:

  • pensieri ricorrenti su ciò avresti potuto fare di diverso, accompagnati da colpevolizzazioni che posso apparire come "se solo...";
  • tendenza a rileggere in modo "ossessivo" gli ultimi dialoghi;
  • fantasie di ricongiungimento con la persona amata;
  • difficoltà ad aprirti a nuove relazioni;
  • sensazione di essere "in pausa";
  • l'attesa costante di un messaggio o di un segnale;
  • impressione che ci sia ancora qualcosa da dire o chiarire.

Quello che vivi è una sospensione emotiva che non ti permette di chiudere un cerchio, di andare avanti nella tua vita e vivere nuove relazioni. Potresti sperimentare un'idealizzazione verso il passato e una svalutazione del presente oltre che difficoltà nell'immaginare un futuro relazionale roseo. E come se nessuno potesse essere all'altezza dell'ex partner o della relazione precedente. 

In molte di queste storie l'altra persona ricompare a intermittenza, quel tanto che basta da far pensare "Allora forse ci tiene ancora". Questo mantiene viva l'ambiguità e alimenta la speranza, impedendo una chiusura reale.

Per superare una "Gestalt affettiva" incompiuta è importante prendersi la responsabilità di chiuderla, superando una fase, per certi aspetti, passiva in cui rimaniamo in attesa.

Quali possono essere alcuni passi da seguire per chiudere in prima persona un cerchio di questo tipo?

  • Coltivare consapevolezza. Rifletti e trova le discrepanze tra le parole dell'ex partner e i fatti. Mettilo per iscritto creando un tuo elenco. Esempio: "C'è un filo invisibile che ci lega, ma di fatto ora non è presente nella mia vita". 
  • Cambiare prospettiva. Chiediti "Se fossi la mia più cara amica, cosa le direi di questa "non relazione?". Questa distanza emotiva aiuta a vedere la situazione con maggiore lucidità.
  • Prenditi cura di te. Dedicati ad attività che ti nutrono: un nuovo sport, una routine di skincare quotidiana, un vestito nuovo, prenditi 10 minuti per ballare. La lista può essere infinita, cerca il tuo modo per ritrovare il tuo centro.
  • Circondati di persone genuine. Stare con persone che ti vogliono bene e ti offrono calore è una risorsa fondamentale. 
  • Dirti BASTA! Ad un certo punto serve un atto di scelta che solo tu puoi fare. Scegliere di "Regalarti la vita" e mettere un confine tra te e la persona con cui non sei più insieme. 

Naturalmente se bastasse leggere un articolo per interrompere questa dinamica questo testo avrebbe già fatto il giro del mondo. La realtà è molto più complessa. Tuttavia, riconoscersi in queste parole può rappresentare un primo passo verso la consapevolezza del proprio vissuto. Elaborare una rottura ambigua significa trasformarla e integrarla nella propria storia di vita, senza negarla o cancellarla. Significa dare un significato alle proprie emozioni  e sensazioni, recuperare gradualmente la capacità di amare e di rimettersi in gioco. 

Bibliografia

Perls, F., Hefferline, R., & Goodman, P. (1951). Teoria e pratica della terapia della Gestalt. Astrolabio Ubaldini.

Boss, P. (1999). Ambiguous Loss: Learning to live with unresolved grief. Harvard University Press.

 

 

 

 

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