Dott.ssa Emanuela Mezzani

Dott.ssa Emanuela Mezzani

Psicologa / Psicoterapeuta / Psicotraumatologa - E.M.D.R.

Pensare al suicidio in brutti momenti

Non ho molto da dire alla fine. A dicembre è morto mio nonno, era una grande figura paterna per me. L’ho visto morire lentamente con bombole d’ossigeno e senza coscienza..una visione che una parte di me vorrebbe cancellare. Da lì, quando stavo giù, iniziavo a pensare a quanto mi mancava e quanto sarebbe stato bello stare lì con lui. Oggi ho avuto una discussione accesa e diciamo che in generale questi non sono stati nemmeno i migliori mesi della mia vita, ogni cosa sembra essere andata storta.

Eppure ho tanti amici, un ragazzo da due anni e tutti mi reputano una persona tranquilla, solare e piena di idee. Eppure è da un po’ (2-3 mesi) che quando sono tanto giù, penso al suicidio.

Penso al come farlo, ma soprattutto al perché. La cosa che mi preoccupa di più è che magari potrebbe diventare un pensiero fisso. Non vedo un futuro per me e non vedo successi nel passato.

Anche se un testo non può far capire tutte le confusioni che ho in testa, spero che un minimo si sia capito e se riesco ad avere una spiegazione e magari una soluzione a questi pensieri che mi vengono spesso in testa.

Buongiorno Ester,

quando viene a mancare una persona cara, un punto di riferimento importante sul quale avevamo grandi investimenti, è come se anche parte della nostra identità  ci lasciasse. Quella parte fortemente legata alla persona cara ci viene a mancare, e questo è il grande dolore che dobbiamo elaborare per continuare ad andare avanti. Elaborare significa riuscire ad integrare quella esperienza di vita, così tragica, con tutte le altre nostre situazioni vissute, tutte le esperienze che la nostra mente ha immagazzinato e hanno contribuito a formarci come persone. Elaborare significa riuscire ad attingere forza e coraggio dal ricordo che permane di quella persona. Ecco perché la difficoltà di elaborazione di una perdita così significativa a volte può bloccarci in uno stato di malessere tale che i pensieri di ricongiungerci in qualche modo alla parte che ci ha lasciati sembrano l'unica via d'uscita. Da come ne parla, il nonno è stata una figura paterna molto importante, ne faccia uso, nel senso che può attingere forza proprio dagli insegnamenti che ha avuto la fortuna di avere da lui. Il ricordo di questo nonno la deve aiutare a proseguire il suo cammino e non ha concluderlo, perché questo è quello che lui sicuramente avrebbe voluto e vuole. Se la sofferenza è però troppo intensa, non esiti ad affidarsi ad un professionista che sarà in grado di aiutarla in questo percorso di elaborazione con strumenti efficaci. 

Saluti