Mi sono laureata in Psicologia Clinica e di Comunità all’Università di Padova. Psicoterapeuta in Terapia Sistemico-Relazionale, in formazione.
Il mio è stato un percorso lungamente meditato, ma sempre sostenuto dal desiderio di aiutare le persone a trovare nuove soluzioni, aprirsi a nuovi punti di vista, a cogliere il significato che si cela dietro il loro malessere.
Mi sono laureata in Psicologia Clinica e di Comunità all’Università di Padova. Psicoterapeuta in Terapia Sistemico-Relazionale, in formazione.
Il mio è stato un percorso lungamente meditato, ma sempre sostenuto dal desiderio di aiutare le persone a trovare nuove soluzioni, aprirsi a nuovi punti di vista, a cogliere il significato che si cela dietro il loro malessere.
Il mio approccio (Sistemico-Relazionale), è volto ad approfondire come ogni episodio sintomatico sia l’espressione di una difficoltà presente in un momento particolare della vita dell’individuo e della sua famiglia, e che ha una precisa funzione nel rapporto tra le persone coinvolte tra loro. Le relazioni, per l’appunto, diventano il punto di partenza e di arrivo di ogni intervento e vengono analizzate nel loro doppio aspetto di vincolo e risorsa.
È importante per me, nella pratica clinica, chiedermi qual è la sequenza di eventi che intrappola le persone, in relazione tra loro, in modalità disfunzionali di comportamento, e soprattutto la difficoltà delle persone ad attuare un cambiamento paradossalmente tanto richiesto.
“ La porta è la via d’uscita. Perché nessuno vuol servirsene” . (Confucio)
Trovarsi in un momento di crisi significa sentirsi, a volte, sommersi in una tormenta che ci costringe a prendere una decisione. È proprio questo il punto importante da non sottovalutare: “la crisi è il momento opportuno, è l’occasione per affrontare le avversità della tempesta e non cadere sconfitti nella pioggia eterna”.
Chiunque di noi può subire ad un certo punto del proprio percorso di vita un evento destabilizzante, la cui risoluzione può essere difficile o bloccare il processo evolutivo individuale, di coppia o familiare.
Non deve per forza essere un evento tragico, basta viverlo come tale, magari perché è continuativo nel tempo, o avviene in un momento particolare della nostra vita in cui ci sentiamo vulnerabili, privi di risorse e scombussola il nostro equilibrio relazionale. O semplicemente perché, quell’esperienza, risveglia un dolore passato di bambino indifeso o ferito.
Una perdita, un abbandono, un attaccamento ferito, un pensiero costante, una comunicazione bloccata, una scelta difficile o un cambiamento desiderato ma non attuabile, sono tutte situazioni destabilizzanti se inserite in un quadro dove agiscono indisturbati, passato e presente in guerra fra loro.
Attraverso un’ottica sistemica che comprenda il dolore e l’angoscia che a volte avvolgono le relazioni in questa guerra, è possibile aiutare le persone ad affrontare questi momenti di difficoltà attingendo alle proprie risorse personali, acquisendo nuovi strumenti affinché un cambiamento sia realizzabile, a prova del fatto che è possibile “rialzarsi” dopo un urto della vita.