Non riesco ad accettare che il mio ragazzo sia un fumatore

Sto con il mio ragazzo da 2 anni e mezzo, quando l'ho conosciuto mi aveva raccontato di essere stato un fumatore e io fin da subito ho espresso la mia forte ostilità nei confronti delle sigarette, mostrandomi entusiasta e, ovviamente, supportando la sua scelta, specificando che per me il fumo è una cosa veramente sgradevole e che avrei avuto delle difficoltà se lui fosse stato ancora un fumatore, pensando anche solo al fatto di dover convivere con la puzza e il sapore di fumo ad ogni bacio o abbraccio (conviviamo da un anno e mezzo circa). Circa un anno fa, tuttavia, il mio ragazzo ha ricominciato a fumare, e l'ho capito subito con un bacio appena rientrato da lavoro. Da quel momento la nostra relazione ha subito un cambiamento in peggio, perché io ho avuto una reazione del tutto inaspettata sia a me che a lui . Superati i primi giorni di "shock" per questa sua decisione mi sono ritrovata, a distanza di un anno da quando ha ricominciato, totalmente incapace di accettare questa cosa, capisco perfettamente che sia una sua scelta e che io non possa imporgli le mie idee, non è nemmeno questa la mia intenzione (anche perché lui non fuma mai in casa, e fuma molto poco quando usciamo insieme ed è solo con me), ma pensare che quando non è con me fuma di più, sapere che va a comprare le sigarette senza nessuna intenzione di provare a smettere, e sapere che alla sera quando siamo in casa con la scusa di dover fare qualcosa di fuori esce per fumare, mi provoca una forte angoscia e nervosismo, che molto spesso condiziona il mio umore anche per tutto il resto della giornata. Il problema principale, infatti, non sono le sigarette o la puzza di fumo, ma le sensazione che il gesto del fumare suscita in me, infatti mi rendo conto di provare, quando lui si allontana per fumare, un forte senso di abbandono, di solitudine e di rabbia, oltre che di angoscia, anche solo per essere uscito pochi minuti. Riflettendo molto su questa mia "risposta", mi sono venuti in mente diversi episodi della mia infanzia che riguardano mia mamma e il suo ex compagno (con cui io avevo un pessimo rapporto, perché l'ho sempre visto come una presenza negativa che in qualche modo danneggiava mia madre, per altre ragioni oltre al fumo), io avevo circa 7-8 anni, e ricordo di aver provato queste stesse sensazioni per il fatto che lui fumasse, e quindi alla sera molto spesso mia mamma si chiudeva in cucina con lui in modo che potesse fumare senza che io e mio fratello fossimo esposti. Da bambina questa cosa mi feriva molto perché per tutta la sera, finché non andava via, mi sentivo esclusa da mia mamma, perché non potevo entrare in cucina e lei sceglieva di stare lì dentro con lui ogni volta che veniva a casa nostra. Con il mio ragazzo ho lo stesso problema, ho le stesse sensazioni, come se la sigaretta lo portasse via da me, e, paradossalmente, questo mi ha portato ad allontanarmi, ad essere più fredda e distaccata, a voler anche passare meno tempo insieme per non arrivare al momento in cui lui avrebbe dovuto per forza fumare con me lì vicino, e ovviamente la relazione ne risente, perché nonostante abbia provato a fare finta di niente, a lasciarlo fumare senza allontanarsi ecc. alla fine torno sempre al punto di partenza, sto male, involontariamente mi arrabbio e il mio malumore ricade su di lui, che ovviamente è stufo del mio atteggiamento. Inoltre mi sembra importante precisare che ho amiche e colleghi che fumano, e con loro non provo nessun tipo di fastidio, anche se fumano vicino a me, a meno che il fumo non mi arrivi proprio in faccia, non provo praticamente nulla, mi succede solo con il mio ragazzo. Vorrei capire come fare per vivere più serenamente il fatto che lui sia un fumatore, perché capisco che questo è un mio problema e vorrei impegnarmi per creare una relazione più serena e matura dove lui possa sentirsi libero di scegliere di fumare e accettato, purtroppo al momento non riesco a esprimere questa mia intenzione, inoltre inizio ad essere stanca mentalmente perché tutti i giorni vivo momenti di ansia, nervosismo e frustrazione per non essere in grado di superare questo mio "limite".
Vi ringrazio anticipatamente per qualsiasi consiglio possiate darmi e per le eventuali risposte!

CaraAlessia,

ho letto con attenzione quanto da lei scritto e tramite le sue parole posso immaginare quanto il carico emotivo e mentale possa pesarle. Trovo una grandissima risorsa il fatto di porsi con un atteggiamento di domanda rispetto ai suoi stessi vissuti, mossa dal desiderio di comprendere tutti gli elementi in campo.

Il ricordo che lei associa al fumo potrebbe suggerire un piccolo nodo emotivo che trova modo di esprimersi nella relazione con il suo compagno. Le suggerisco di cogliere l’occasione di lavorare su questo nodo ora che trova modo di esprimersi e poter così porre le basi per una maggiore serenità, anche futura. L’angoscia che lei ha avuto la forza di sentire e di descrivere qui, sta proprio cercando di essere ascoltata nelle sue ragioni e ciò che può fare lei è chiedere l’aiuto di uno psicologo nella sua zona o online, così da avere uno spazio protetto e tutelato in cui esplorare i suoi vissuti e prendersene cura. Quanto alla relazione di coppia, sono certa che il/la professionista con cui sceglierà di parlare potrà aiutarla a comprendere quali possano essere le implicazioni in gioco e quali le modalità migliori per gestirle.

Le auguro in bocca al lupo!

Dott.ssa Fabiana Arena